Nel 2010 Mourinho non fu l’unico a vincere il triplete in Europa: Massimiliano Alvini, allenatore della Cremonese, rivendica i suoi successi.
Tanta attesa per Roma-Cremonese. La squadra giallorossa ospita la neopromossa davanti ad un Olimpico strapieno, pronto ad esultare per la prima marcatura di Paulo Dybala. Ma i grigiorossi venderanno cara la pelle, come hanno dimostrato a Firenze. Un inizio non facile per i ragazzi di Alvini, che hanno visto sfumare il pareggio all’ultimo secondo per un’incertezza di Radu.
La Cremonese sogna il colpaccio a Roma: “Non può esserci la paura – avverte il tecnico alla vigilia della sfida – L’ansia da prestazione è presente in tutte le gare, ma non serve la paura“. Alvini si presenta a testa altissima dinanzi ad una delle regine del mercato di Serie A. Tanti colpi, entusiasmo alle stelle, pubblico giallorosso in delirio per Mourinho e i suoi calciatori.
E proprio a proposito dello Special One, l’allenatore della Cremonese si emoziona al sol pensiero di stringergli la mano. Ma attenzione, Mourinho non è l’unico che nel 2010 ha vinto il Triplete con l’Inter. Qualcuno contemporaneamente scrisse la storia.
Quando José Mourinho rese eterna l’Inter nel 2010, Massimiliano Alvini scriveva la storia del Tuttocuoio. Certo, le storie non sono paragonabili, ma c’è questa strana coincidenza che lega la storia di due allenatori, così diversi, che lunedì 22 agosto si daranno battaglia alla seconda giornata di campionato.
Nel 2010 Alvini era il mister del Tuttocuoio, club militante in Eccellenza. A fine stagione, l’allenatore si ritrovò in bacheca tre coppe, una più importante dell’altra. La formazione toscana vinse la Coppa Italia Dilettanti della Toscana, battendo la Pistoiese in finale. Ma Alvini vinse anche la Coppa Italia Dilettanti: batté la Capriatese in finale. E infine, il Tuttocuoio conquistò la promozione in Serie D, mediante la conquista del campionato d’Eccellenza. Una stagione da favola.
Insomma, Mourinho non fu l’unico ad alzare tre trofei in poche settimane nel 2010. Dodici anni fa, tra i dilettanti, c’era un giovane Alvini che provava a districarsi ed emergere dalla massa. “Se penso a 12 anni fa e al fatto che ora ci gioco contro ne sono felice”, spiega ai giornalisti il tecnico della Cremonese. Quest’anno il grande balzo in Serie A. E ora l’emozione di affrontare allenatori prestigiosi come il portoghese.
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