Il Manchester United è ultimo con zero punti e domani all’Old Trafford c’è il Liverpool. L’idea provocatoria di Ten Hag scuote i giocatori.
Erik Ten Hag, arrivato al Manchester per risollevare lo United dopo il disastro di Rangnick, sta incontrando notevoli difficoltà. La crisi dei Red Devils sembra un vicolo cieco e nel posticipo di domani il cliente è decisamente scomodo. Contro il Liverpool di Klopp si rischia una pesante imbarcata ed il tecnico olandese prova una terapia d’urto che sta facendo discutere.
Il Manchester United del dopo-Ferguson non ha avuto vita facile. Soltanto la parentesi dell’accoppiata Ibrahimovic-Mourinho ha regalato ai tifosi dei Red Devils qualche soddisfazione, con la vittoria in Europa League. La crisi però ora è ai suoi massimi storici e i tifosi dell’Old Trafford non vedono ancora la luce alla fine del tunnel.
Domani a Manchester è atteso il Liverpool di Jurgen Klopp, anch’esso in cerca di riscatto dopo la partenza flop con due pareggi in due incontri disputati. L’idea per scuotere i suoi adoperata da Erik Ten Hag però ha scatenato l’opinione pubblica britannica ed incuriosito i tifosi di tutto il mondo. Ecco cos’ha fatto l’allenatore olandese.
Manchester United, l’idea disperata di Ten Hag
Il Manchester United è il fanalino di coda della Premier League. La situazione dei Red Devils sta facendo preoccupare i tifosi, che alla seconda giornata sperano in un miracolo che possa risollevare la stagione. L’idea disperata che ha deciso di adottare Ten Hag è una terapia d’urto che mira a stimolare una reazione di carattere da parte dei suoi calciatori, già sconfitti contro Brighton e Brentford.
Stando a quanto si apprende dall’esclusiva pubblicata da The Sun, il tecnico ex-Ajax avrebbe costretto i suoi giocatori a guardare spezzoni di partite del Chelsea, dei cugini del Manchester City e del Liverpool prossimo avversario. L’intento dell’allenatore è stato dichiaratamente quello di “mostrare ai suoi le movenze in campo delle squadre che giocano bene”. Un bagno d’umiltà che sa tanto di carta della disperazione, nel tentativo di fare appunto leva sull’orgoglio dei suoi.