Presentata una denuncia contro Carlitos Tevez al tribunale di Rosario per violazione di tre articoli del codice penale
Carlos Tevez ha concluso la sua carriera da calciatore e ha iniziato la sua esperienza da allenatore. Il secondo tempo della sua storia è cominciato quasi senza soluzione di continuità rispetto agli anni in cui ha fatto sognare in campo.
L’Apache ha conquistato in carriera quattro campionati argentini, una Coppa d’Argentina, una Supercoppa argentina, una Coppa di Lega, una Coppa Libertadores, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Sudamericana con il Boca Juniors.
Ha vinto un campionato brasiliano con il Corinthians. Ha festeggiato due Premier League, una Coppa di Lega inglese, un Community Shield, una UEFA Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA con il Manchester Utd. In Inghilterra ha vinto anche un altro campionato, una FA Cup e una Community Shield con il Manchester City. Ha emozionato anche alla Juventus, dove ha aggiunto al suo palmares due campionati italiani, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.
Votato due volte calciatore argentino dell’anno e per tre volte miglior giocatore sudamericano dell’anno, dallo scorso giugno Tevez è l’allenatore del Rosario Central. Eppure è sotto accusa per questo suo incarico.
Secondo un gruppo di allenatori e dirigenti argentini, Tevez avrebbe violato gli articoli 172, 173 e 247 del Codice Penale. Una posizione ferma, quella degli accusatori, guidati da un allenatore che è anche avvocato, Gustavo Dellepiane.
Tevez, questa l’accusa, si sarebbe reso colpevole di usurpazione di titolo. Dunque, non avrebbe i requisiti per allenare. Lo spiega uno dei firmatari di una denuncia presentata al tribunale di Rosario, Salvador Ragusa, direttore tecnico che ha lavorato per oltre trenta società in Argentina.
“Dicono che ha studiato alla scuola di Passini, ma ha mentito – ha detto a DNI Radio, come riporta la testata argentina Olé -. Non abbiamo niente contro Tevez né contro il Rosario. Vogliamo che le regole siano rispettate. Faremo azioni legali contro tutti quelli che esercitano la professione senza averne i titoli”.
Ragusa e gli altri firmatari spiegano di volersi battere contro quello che ritengono un privilegio. “Mio figlio sta frequentando il corso, paga 18 mila pesos al mese – ha concluso -. Se volessi allenare in Cile mi chiedono di mostrare il patentino e anche di far vedere quali esami ho superato”.
Come ha spiegato Dellepiane, “abbiamo appreso che Tevez ha iniziato il corso nel 2021. Visto che dura tre anni, non avrebbe potuto assumere l’incarico fino al 2023. Se avesse firmato come assistente, non ci sarebbe stato alcun problema”.
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