I guai per DAZN sembrano non voler terminare. La nuova decisione sorprende anche gli abbonati: i dettagli
E’ stato un weekend tremendo per DAZN e per i suoi milioni di abbonati. Da venerdì a ieri non c’è stata una partita che non ha avuto almeno un piccolo intoppo e alcuni eventi, per quasi tutta la durata, sono risultati impossibili da visionare.
Un inizio di stagione da dimenticare per DAZN che quest’anno ha anche alzato il costo dell’abbonamenti. Come noto ora è possibile abbonarsi a due pacchetti differenti: quello standard da 29.99 euro al mese e quello plus da 39.99. Con quest’ultimo è possibile accedere alla piattaforma e usufruire dei contenuti con un massimo di due dispositivi in contemporanea.
I problemi tecnici riscontrati in questi giorni, però, hanno fatto imbufalire gli abbonati e l’azienda, tramite un comunicato ufficiale, ha promesso un risarcimento. Al momento, però, non sono state specificate le modalità e nelle prossime ore sono attese novità in merito.
DAZN, arriva la denuncia: i dettagli
DAZN, intanto, si è “beccata” una denuncia dl Codacons (Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti) che tramite un duro comunicato si è scagliata contro l’azienda inglese per interruzione televisiva e truffa nei confronti degli abbonati.
Il comunicato del Codacons, nel dettaglio, recita: “Il Codacons, che ha deciso di presentare una denuncia per interruzione di pubblico servizio e truffa, ha deciso di scendere in campo a tutela degli utenti: questi ultimi potrebbero essere chiamati a un vero e proprio sciopero, sospendendo il pagamento della quota mensile fino alla definitiva risoluzione di questi eterni problemi tecnici, in assenza di soluzioni alternative”.
La nota conclude: “Ora non solo sono necessari indennizzi in tempi brevissimi: l’emittente deve mettere a disposizione degli utenti un sistema semplice e immediato per ottenere un giusto indennizzo, senza procedure complicate come quelle attuali e garantendo a tutti i telespettatori e tifosi privati della visione delle partite il soddisfacimento dei propri diritti”.