Romelu Lukaku c’è. Il belga risponde presente e rincuora Inzaghi: subito in gol contro il Lecce. L’Inter ritrova il suo perno offensivo.
Romelu Lukaku, il talento può andare in vacanza, talvolta. La fame no. Il belga aveva fame e voglia di dimostrare tutto: basta una notte di mezza estate per far capire che aria tirerà tutto l’anno dalle parti della Milano nerazzurra. Scende in campo contro il Lecce con la voglia e la rabbia delle grandi occasioni: per lui quella contro i giallorossi è la gara della (nuova) vita. Ha promesso a Zhang di non far rimpiangere il ritorno.
Doveva e deve dimostrare di essere ancora lo stesso che l’estate scorsa ha lasciato Milano per Londra. Nessuna traccia, almeno per il momento, dell’uomo ridimensionato e senza motivazione che abbiamo visto a Stamford Bridge. Un altro passo, lo stesso dei tempi della LuLa. Quella che torna ad essere dopo 365 giorni di attesa: il Toro ritrova il suo torero e viceversa. Lautaro e Lukaku ancora devastanti.
Lukaku riprende per mano l’Inter: gol e sicurezza contro il Lecce
Sono bastati 90 secondi – proprio come il suo numero di maglia – per far capire l’atmosfera: gol e via i fantasmi del passato. La rete si gonfia dopo un’incornata di testa: segno che va usata con precisione e parsimonia. Un gesto che tratteggia il presente e delinea il futuro.
Con questa disciplina e questo Lukaku, l’Inter riprende da dove aveva lasciato con un’arma in più (e un Conte in meno). Inzaghi, dopo un’annata di transizione, deve riaffermare i suoi principi. Ma con un Lukaku così, se non altro, ha un pensiero in meno. Il resto toccherà alla storia, con i nerazzurri in cerca di un altro lieto fine per strappare – magari – lo Scudetto ai cugini. Non è ancora tempo, ma d’altronde chi ben comincia…