Gli appassionati di calcio ed in particolare i tifosi del Napoli sono stati raggiunti dall’amara notizia di un lutto inaspettato.
Il calcio come ogni sport regala gioie e delusioni. Gli atleti che vestono la maglia della squadra che tifiamo possono essere eroi, tanto quanto gli avversari possono essere visti come veri e propri nemici. Tutto si ingigantisce quando è filtrato dalla passione del tifo ed è per questo che i calciatori in molti casi sono come degli amici, se non addirittura dei famigliari.
I tifosi si sa, possono amare e odiare incondizionatamente. Molti giocatori passano inosservati, ma tanti altri riescono spesso a legare il proprio nome ad una squadra in particolare, in particolare quelli che firmano un successo, o fanno parte della formazione che riesce a raggiungere un traguardo particolarmente ambito, se non addirittura storico.
Ecco perché oggi Napoli e non solo piangono per la scomparsa di un grande protagonista, un grande ex-calciatore che però non ha scritto solo la storia del club partenopeo, ma ha fatto la sua parte anche in un’altra impresa molto particolare.
Napoli piange, ma non solo
Non solo il Napoli, ma tutto il mondo del calcio piange per la scomparsa di Claudio Garella. L’ex-calciatore è stato il portiere del Napoli di Maradona, laureatosi campione d’Italia nel 1986-87, ma non solo. Garella è stato prima ancora l’estremo difensore anche del Verona vincitore dello Scudetto della stagione 1984-85. Con i gialloblù collezionò più di 100 presenze in 4 stagioni. Garellik, come lo chiamavano i tifosi dell’Hellas, è morto nella notte, proprio a Verona all’età di 67 anni.
Per lui sono risultati fatali problemi cardiaci dovuti ai postumi di un intervento chirurgico. Il numero uno rimasto nel cuore dei tifosi scaligeri e partenopei (una rarità) era noto anche per essere particolarmente bravo a parare anche con i piedi. Questa sua peculiarità fece sì che ai suoi tempi le parate coi piedi fossero addirittura ribattezzate “garellate“.