Spalletti chiude con il passato e rilancia il nuovo progetto del Napoli, puntando sui giocatori che ha e su chi potrebbe arrivare.
Il terzo posto del Napoli in campionato, così come la conseguenziale partecipazione alla prossima edizione della Champions League ha galvanizzato Aurelio De Laurentiis. Un uomo sempre pronto a tutto, capace di respingere le critiche andando avanti per la propria strada e in molti casi, con grandi risultati.
Parallelamente ai successi della squadra, c’è una società che è alla ricerca dell’abbassamento del monte ingaggi e che per questo, nel giro di pochi mesi, si è visto perdere giocatori del calibro di Mertens, Insigne, Ospina, Ghoulam e Koulibaly. Cinque grandi giocatori che i tifosi azzurri non avrebbero mai voluto perdere.
A dover dare lustro, forza e basi solide al nuovo progetto del Napoli, ci penserà Luciano Spalletti. Un tecnico navigato, capace di costruire da zero le proprie squadre e di raggiungere sempre dei grandi risultati. Udinese, Roma, Inter: sono solo tre esempi chiari degli ottimi risultati ottenuti dal tecnico toscano.
Il nuovo corso è iniziato e si baserà sui giovani e sulla volontà, da parte della società, di abbassare quei costi di gestione che nell’ultimo anno ha prodotto un rosso di 66 milioni di euro. Per questo, è giusto creare un nuovo ciclo con giocatori giovani e che accettano i paletti economici della società.
Su questo aspetto, il tecnico azzurro in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha detto: “I giovani devono poter crescere, trovare club che siano in grado di favorire la maturità. Poi, certo, i soldi, possono essere una variabile. Rispetto le loro scelte, ci mancherebbe. Le esperienze all’estero arricchiscono sempre. Ma se penso a Raspadori, mi fa piacere che abbia invece deciso di non lasciare l’Italia. Qui da noi si cresce….. E non è un invito, ma una considerazione che prescinde dal mercato“.
Ed è proprio su Raspadori che Spalletti punta, anche se in maniera velata, durante l’intervista: “ E’ un ragazzo che avrebbe tutte le caratteristiche per darci una mano. Giovane, forte, versatile in tutti i ruoli dell’attacco, intelligente e soprattutto educato. Ha personalità, e noi ne abbiamo persa un po’ nel passaggio da un ciclo all’altro. Vediamo, con lui saremmo nella giusta direzione. Sarebbe il sostituto naturale di Mertens“.
Ben venga che arrivano i giovani ma intanto servono dei leader nello spogliatoio. Su questo aspetto, Spalletti lancia un messaggio chiaro: “Sono i giocatori che devono esserlo. Osimhen è uno che può diventarlo. Ci punto“.
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