Roberto Mancini ha svelato i due nomi a sorpresa per il futuro della Nazionale, scopri quali giocatori faranno la differenza per il CT
Brucia ancora la mancata qualificazione della Nazionale di Roberto Mancini al prossimo Mondiale in Qatar. Per la seconda volta in due edizioni consecutive, l’Italia non prenderà parte al torneo, bissando la terribile disfatta del 2017 con Ventura in panchina.
Agli azzurri è mancata la giusta cattiveria, è subentrata una sensazione di appagamento dopo l’incredibile capolavoro dell’Europeo estivo e il risultato è stato una triste disfatta. Il secondo posto nella fase di qualificazione a gironi e l’assurda eliminazione per mano della Macedonia, hanno seppellito la nostra nazionale sotto le macerie.
Per riuscire a ripartire è stata necessaria una rifondazione. Mancini ha deciso di non dimettersi dalla carica di commissario tecnico, ma ha rivoluzionato la rosa. Via molti dei volti noti che hanno vinto Euro 2020 e spazio a numerosi giovani vogliosi di mettersi in mostra.
Mancini ed il futuro della Nazionale: i nomi scelti dal ct
Nel corso di un’intervista per “Il Giornale”, il CT dell’Italia ha affrontato numerosi temi relativi agli azzurri, tra cui quello dell’esodo dei giovani verso i campionati stranieri. Per Mancini è giusto che calciatori come Scamacca e Lucca cerchino un’esperienza fuori dalla Serie A, anche per via del poco spazio che viene concesso ai giocatori azzurri, magari poco più che 18enni, nella nostra lega.
Sul futuro della Nazionale, però, il tecnico è fiducioso: “Ne vedremo crescere di nuove leve”, ha dichiarato. Se l’addio di Chiellini e l’avanzare dell’età di Bonucci spaventa i tifosi, non è dello stesso avviso Mancini: “Scalvini è forte, potrebbe diventare un grande playmaker. Gatti non ha mai giocato in Serie A, ma lo vedo bene e ha già 24 anni. C’è anche il giovane Ranocchia oltre i difensori e migliorerà”.
Il Mancio ha già individuato i profili del domani, quelli su cui potrà fare anche lui affidamento per la Nazionale, nella speranza che anche i club investano maggiormente su di loro. Garantire il giusto minutaggio e aumentare l’esperienza, ancor prima dei 18 anni compiuti, è un passo che la Serie A dovrà compiere presto.
