In Premier League si torna a parlare del gesto di inginocchiarsi prima delle partite contro il razzismo. La decisione per la prossima stagione
La Premier League ripartirà nel weekend e già si parla della pratica di inginocchiarsi prima delle partite. Il gesto è diventato sinonimo, nello sport e non solo, di sostegno al movimento Black Lives Matter. E’ cominciato tutto nel 2016 quando l’ex quarterback della NFL Colin Kaepernick l’ha messa in atto per la prima volta come atto di protesta durante l’esecuzione dell’inno USA.
Era un segno forte di opposizione contro le violenze e le discriminazioni di stampo razzista, che è poi diventato globale dopo l’uccisione morte negli Stati Uniti di George Floyd, un nero fermato per aver tentato di pagare con una banconota falsa e tenuto bloccato sull’asfalto per diversi minuti da un poliziotto che ha finito per ucciderlo.
In Premier League, si è discusso nelle ultime settimane se proseguire con la pratica di inginocchiarsi prima di tutte le partite o assecondare i dubbi di chi lo ritiene un gesto ormai solo formale, senza più la forza e la carica delle origini.
La decisione della Premier League si pone a metà strada fra i due estremi. I capitani delle venti squadre che partecipano alla stagione 2022-23 hanno optato per una formula ibrida. Non si inginocchieranno sempre e in tutte le partite, ma d’altro canto hanno comunque voluto affermare il loro impegno nella lotta al razzismo e alle discriminazioni razziali.
Dunque si vedranno ancora giocatori inginocchiarsi prima delle partite del campionato inglese, ma solo in alcuni momenti specifici della stagione. Succederà solo in alcune giornate simbolo individuate nel programma “No room for Racism“: la prima, una ottobre, una a marzo, poi durante il Boxing Day (il giorno di Santo Stefano) che segnerà il ritorno del campionato dopo la pausa per i Mondiali, e infine in occasione delle finali di FA Cup e Coppa di Lega.
La Premier League ha sostenuto la posizione dei capitani, che andrà a rinforzare anche il piano d’azione della campagna No Room for Racism. L’iniziativa ha permesso l’anno scorso di destinare a una selezione di società giovanili 119 mila sterline derivate dalle vendite delle maglie speciali delle squadre della Premier con il badge “No Room for Racism” sulla manica. La lega ha poi deciso di offrire un suo secondo contributo pari al ricavato della vendita delle maglie .
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