Cristiano Ronaldo al centro del mercato e delle polemiche. L’ex bianconero prottagonista di un’accesa diatriba sulle compravendite.
Cristiano Ronaldo incompreso del mercato. Il campione lusitano rischia di rimanere “intrappolato” a Manchester. Quella che per lui un tempo era casa sta diventando una “prigione”: insoddisfatto, insofferente e con la pazienza al limite. Vorrebbe tornare a brillare come un tempo, ma ci sono diversi fattori che lo impedirebbero: il primo potrebbe essere l’anagrafe, ma il fuoriclasse ritiene che sia un problema di ambiente. Vuole tornare a giocarsi la Champions e i primi posti in campionato. Quindi – di fatto – intende lasciare Manchester. Tuttavia, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mercato: CR7 ha incassato già diversi no da alcuni top club europei.
Chelsea e Bayern Monaco in testa, segue PSG e poi Barcellona. Tutte realtà che preferiscono fare a meno del lusitano: non può essere solo una questione tecnica. Di mezzo c’è anche la reputazione: il portoghese è ritenuto da molti “capriccioso”. Non piacciono le alzate di testa che fa quando non gioca o resta in panchina, chiedere a Sarri, Allegri o Rangnick che hanno sperimentato in prima persona il “Ronaldo furioso”. Nessun poema epico, ma solo drammi epici e polemiche mediatiche che non fanno bene a nessuno. Se non ai detrattori.
Tutto questo poteva andar bene quando Ronaldo faceva la differenza, ma ora che è un giocatore forte (ma sempre nella schiera dei normali anziché fenomeni) le pretese si sono abbassate. È rimasta la superbia che prima veniva scambiata come fame e voglia di fare: l’ostentazione non piace a nessuno. Figuriamoci a chi deve – o dovrebbe – investire sul futuro. Per questo anche l’Atletico Madrid – unico club disposto a dire sì a Ronaldo – potrebbe fare un passo indietro: premesso che l’ingaggio del lusitano dipende dalle sorti di Griezmann al Barcellona, il problema più grave sono i tifosi.
Non vogliono l’ex Juventus: i sostenitori non hanno gradito alcune uscite “poco felici” di CR7 ai tempi del Real Madrid. Al punto da arrivare a scrivere sui social: “Meglio perdere che avere uno come lui in squadra, i nostri valori non sono in discussione”. Una presa di posizione netta che costringe ancora di più il campione nella sua “gabbia”, con Ten Hag che – nei fatti – non solo nella sostanza lo considera fuori dal progetto.
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