Roma e Dybala, un connubio perfetto che però ha portato a molte domande sul contratto dell’argentino e sulla clausola rescissoria.
Dybala ha lasciato la Juventus in maniera ufficiale lo scorso 30 giugno e da quel momento in poi è un giocatore svincolato. Per quindici giorni ormai, l’ex Palermo è stato uno dei calciatori più appetibili del panorama europeo. Uno che può fare la differenza e a cui andava pagato solo l’ingaggio.
Già, l’ingaggio, un qualcosa che però ha reso tutto più complicato perché, a quanto pare, pagare in questo momento 6 o 7 milioni l’anno più bonus ad un calciatore non è cosa da tutti. Soprattutto in Serie A, le possibilità che ciò avvenga sono molto basse. Eppure, club come Inter, Roma e Napoli hanno sperato sempre di trovare magari un accordo che possa far felici tutti. Alla fine però, a spuntarla sono stati i giallorossi grazie a Pinto e Mourinho.
Roma, Dybala e il contratto
Eppure, per settimane non si è fatto altro che parlare del grande legame tra Beppe Marotta e Dybala e di come, proprio questo rapporto, potesse avvantaggiare l’Inter. Invece, alla fine, l’ha spuntata la Roma grazie a Mourinho e a Pinto. I due artefici di questo grande ingaggio ma soprattutto, di un accordo che, in un modo o nell’altro, tutela il club giallorosso.
Perché si parla di tutela? Semplice, per via delle varie clausole presenti all’interno del contratto dell’attaccante argentino. Bisogna però fare un attimo chiarezza: l’ex Juventus guadagnerà 4,2 milioni bonus esclusi l’anno. All’interno del contratto, c’è una clausola rescissoria di 20 milioni di euro. Di questa cifra, una percentuale del ricavato andrebbe direttamente al giocatore.
E la Roma cosa farà in caso di offerte? Potrà rifiutarle lo stesso a patto di presentare all’attaccante argentino un contratto più lungo o con un ingaggio più elevato. Nel caso venissero presentate queste soluzioni, la clausola rescissoria verrebbe subito annullata.
