Dybala sceglie la Roma, crolla il progetto Napoli: i soldi non bastano più

Paulo Dybala ha scelto la Roma a discapito del Napoli, il segnale definitivo di un progetto crollato: anche i soldi non bastano più 

La telenovela Paulo Dybala è giunta al termine, l’attaccante argentino giocherà nella Roma dalla prossima stagione. Il calciatore ha accettato l’offerta giallorossa nella notte, merito del grande lavoro di José Mourinho e del direttore Thiago Pinto.

Dybala Napoli
Paulo Dybala, attaccante (LaPresse)

In queste ore l’ex calciatore della Juventus, svincolato da oltre un mese, raggiungerà il Portogallo, dove la Roma sta svolgendo il ritiro pre campionato. Sarà subito a disposizione dello Special One, che lo farà diventare il leader del suo progetto per la prossima stagione.

Un progetto, che invece, a Napoli è definitivamente crollato. Il risvolto della medaglia nell’approdo di Dybala alla Roma, infatti, è il triste epilogo della credibilità del club partenopeo, allo sbando e in un clima tesissimo a meno di un mese dall’inizio della Serie A.

Dybala snobba il Napoli: i motivi del mancato approdo

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Dybala, giocherà nella Roma (LaPresse)

Dopo la cessione di Kalidou Koulibaly, gli azzurri avrebbero potuto investire i 6 milioni a lui destinati per convincere l’argentino. Mai un’offerta ufficiale, solo proposte ufficiose al suo entourage, che ha voluto ascoltare la volontà di Dybala.

Una volontà chiara, quella che lo ha spinto verso il progetto e non verso il denaro. Nonostante la Roma sia comunque arrivata ad offrire i famigerati 6 milioni tra parte fissa e bonus, il vero ago della bilancia è stato il planning giallorosso, rispetto a quello partenopeo.

La Champions League non è bastata a convincere la Joya, che preso atto degli addii di Mertens, Insigne, Koulibaly e Ospina, ancora non sostituiti, avrebbe espresso più di un dubbio. Quando neanche giocare allo Stadio Maradona, poter indossare la stessa maglia di Diego, argentino come Paulo, e diventare un re in una piazza così calda, basta a farti dire di sì, vuol dire che la credibilità del tuo brand, per molti giocatori, è ormai crollata a picco.

Raramente il clima a Napoli è stato così teso come in queste settimane, con il presidente Aurelio De Laurentiis che non ha avuto neanche il coraggio di uscire allo scoperto in quel di Dimaro. Negli scorsi anni, nonostante tutto, il patron ha sempre salutato tifosi e contestatori, ma non questa volta.

Paura del Covid, la versione ufficiale, ma dietro c’è ben altro. Il presidente sa che il modo in cui è stato lasciato andare Mertens, che la perdita di Koulibaly e gli addii di Ospina e Insigne hanno evidentemente condizionato in maniera negativa la piazza, che ha perso la sua spina dorsale.

Sì può accettare la decisione personale di Ospina, si può comprendere il voler incassare 40 milioni per un 31enne come Koulibaly, ma la tattica della fuga non sta pagando. Paulo Dybala sarebbe stato il colpo perfetto per riportare entusiasmo, invece il Napoli ha fatto solo sognare, senza però portare a termine la trattativa.

Non Inter, non Juventus, non Milan, questa volta è stata la Roma a soffiare via il giocatore. Una squadra che lo scorso anno è arrivata 17 punti dietro agli azzurri, ma che ha saputo portare entusiasmo vincendo la prima Conference League e che con la figura di Mourinho è riuscita a convincere Dybala.

Al Napoli nel tempo è mancata la progettualità e, a meno di un mese dal campionato, si ritrova ad essere, forse, la quinta forza in Italia. Un downgrade terribile, che anche con gli eventuali arrivi di Kim e Deulofeu non riaccenderà l’entusiasmo della piazza.

Questo mercato estivo ha fin qui rappresentato l’ennesima bastonata alle gambe del Napoli, al progetto De Laurentiis e alla valore di questa società. Ora si dovrà solamente lavorare, con la testa bassa. Investire meglio, evitare show ridicoli davanti ai microfoni e riconquistare l’amore dei tifosi con i risultati, in un’annata inevitabilmente di transizione e rifondazione.

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