Serie A alla ricerca di soluzioni per migliorare la propria immagine ma anche per migliorare la gestione delle varie società.
L’avvento della pandemia ha recato molti più danni di quanto si possa pensare. Se esuliamo almeno per il momento la questione sanità, vediamo che un altro ambito, quello dell’economia, ha subito un ingente numero di danni, a discapito proprio di aziende e famiglie.
Il settore del calcio non è stato da meno. Il Covid-19 ha fatto sì che i ricavi annuali diminuissero di quasi il 30%, mettendo quasi in ginocchio molte società. Parallelamente, complici anche i contratti quinquennali di molti calciatori, i costi di gestione sono stati ridotti soltanto dell’1% nell’arco di due anni. Un risultato minimo, che continua a condizionare le mosse delle società e anche il calciomercato.
Serie A, rivoluzione in vista
Peccato che, a distanza di un anno, l’unica Lega che ha capito come affrontare la questione sia stata quella spagnola. Ebbene sì, con l’imposizione del salary cap, molti club hanno dovuto trovare delle soluzione alternative per rientrare in quei parametri per evitare il rischio di non partecipare al campionato.
Una soluzione eccellente, che consente a tutto il calcio spagnolo di fronteggiare al meglio il calo dei ricavi annuali, in attesa di trovare delle soluzioni alternative per ritornare a valorizzare il brand e aumentare di nuovo i propri guadagni. A tutto questo, secondo quanto viene riportato dall’edizione odierna di ‘Repubblica’, ci sarebbe arrivata finalmente anche la Serie A.
Ebbene sì, a partire dalla stagione 2023-2024, i club che prenderanno parte al massimo campionato italiano dovranno rispettare il salary cap imposto dalla Lega Serie A. L’obiettivo sarà quello di non si spendere più dell’80% dei ricavi per ingaggi, acquisti e commissioni degli agenti. Una mossa che dovrebbe consentire ai vari club di gestire al meglio le varie uscite, facendo in modo che con il passar degli anni si arrivi anche ad un pareggio o ad una chiusura positiva dei vari bilanci.