Cesc Fabregas, come il suo collega Ribery, arriva in Italia: il talentoso centrocampista, svincolato, sceglie una destinazione incredibile.
Campioni si diventa, talvolta si nasce, dipende dai casi e dalla fortuna: sicuramente un talento cambia la vita. Soprattutto se riesce a diventare un lavoro. Vale per i calciatori, ma anche per tutto il resto di persone che hanno la forza di credere nelle proprie ambizioni sapendo che non è ancora tutto deciso. Le scelte, però, bisogna farle e un fenomeno – che sia calciatore o meno – si evince dalle decisioni che prende. Anche quando sembrano incredibili.
Damiano Tommasi – attuale Sindaco di Verona – quando giocava a fine carriera decise di abbassarsi lo stipendio a 1500 euro al mese. Il minimo sindacale. Un gesto che passò alla storia. Ribery, per citare un altro campione, dopo aver vinto (quasi) tutto in Europa con i club più blasonati, decide di rimettersi in gioco in Italia prima con la Fiorentina e poi con la Salernitana.
Cesc Fabregas sceglie l’Italia: lo spagnolo segue le orme di Ribery
Nuove sfide dove c’è da sudare maggiormente perché gli obiettivi sono ben altri e si fa più fatica a fronte, forse, di maggior soddisfazione. Non è tutto scontato, ma nella vita non lo è mai. Così come non era neanche preventivato che uno come Cesc Fabregas, piedi buoni e cervello fino direbbero i nostalgici di un certo repertorio, potesse rimettersi in gioco in altri lidi.
Anche lui uomo ovunque, campione dalle mille risorse. Da svincolato decide di concedersi il lusso d’emozionarsi ancora: riparte da Como. La città che poteva avere Messi lo aspetta in Serie B. Sembra quasi tutto fatto. Se dovesse arrivare la fumata bianca, la storia del calcio internazionale si arricchirebbe di un altro interessante capitolo. Fabregas su quel ramo del Lago di Como: il centrocampista e i Cadetti non possono che essere promessi sposi.