Napoli nella bufera, scoppia il caos in ritiro: Spalletti in ansia. Clima infuocato a Dimaro, sede degli allenamenti estivi degli azzurri
Il ritiro precampionato coincide in genere con un momento di festa, di allegra convivenza tra le squadre e i propri tifosi. Accade così da anni, con rarissime eccezioni. Anche il Napoli, che ormai da anni si ritrova a preparare la stagione agonistica nella ridente località di Dimaro, sui monti del Trentino Alto Adige, ha sempre lavorato in mezzo a migliaia di tifosi entusiasti.
In questa bollente estate del 2022 però, qualcosa si è spezzato. Il rapporto tra i sostenitori azzurri e la società è entrato in una fase a dir poco critica.
La causa scatenante è manco a dirlo il mercato, una sessione che ha visto finora il club partenopeo perdere tre giocatori che hanno caratterizzato gli ultimi otto anni della storia del Napoli.
Il capitano Lorenzo Insigne si è trasferito in Canada a parametro zero, Dries Mertens è anche lui svincolato e le possibilità che possa firmare il rinnovo in extremis sono ridotte al lumicino. E infine, l’addio più doloroso di tutti, quello di Kalidou Koulibaly.
Il 31enne difensore senegalese ha infatti accettato la super offerta del Chelsea, pronto a garantirgli un contratto quinquennale a 10 milioni di euro netti a stagione. Nelle casse del Napoli andranno circa 40 milioni di euro.
Napoli caos, i tifosi attaccano Giuntoli e De Laurentiis
La cessione del leader e trascinatore della difesa azzurra dal 2014 ad oggi ha scatenato la rabbia dei tifosi presenti a Dimaro. La maggioranza dei quali ha messo nel mirino il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, reo di aver definito incedibile Koulibaly solo 24 ore prima dell’accordo con il Chelsea.
“Dimettiti, avevei detto che Kalidou era incedibile!“. Lo stesso Giuntoli ha risposto con un laconico “non dipende da noi“.In sostanza, sarebbe stato lo stesso difensore a chiedere di essere ceduto, ad un solo anno dalla scadenza di contratto con il Napoli.
Il tutto sotto lo sguardo attonito di Luciano Spalletti che sente mancare la terra sotto i piedi. Non sarà facile per De Laurentiis far digerire al proprio allenatore il progressivo smantellamento di una squadra che per anni è rimasta ai vertici del calcio italiano.