Guerra in Ucraina, decisione a sorpresa: l’entusiasmo dei tifosi è incontenibile. Il conflitto scatenato dall’invasione russa ha obbligato il mondo dello sport a fermarsi
Le guerre, tra le varie e tragiche conseguenze che il loro innesco produce, provocano il blocco totale di qualsiasi manifestazione o evento sportivo in programma, a tutti i livelli possibili e immaginabili. Professionisti affermati, semplici amatori, si fermano di fronte alla tragedia immane dei bombardamenti.
E’ quanto accaduto, a partire da quella tragica mattina del 24 febbraio, in Ucraina. Da allora sono trascorsi quattro mesi e mezzo e qualsiasi attività sportiva, torneo o campionato che sia, è stato sospeso ovviamente fino a data da destinarsi.
Molti atleti si sono ritrovati ad imbracciare armi e ad indossare tute mimetiche per combattere l’invasore, qualcun altro è fuggito insieme ai propri familiari cercando scampo in altri paesi pronti ad ospitarli.
Non ha fatto eccezione il mondo del calcio, con il campionato ucraino che è stato interrotto un attimo dopo l’inizio dell’invasione russa. Proprio in questi giorni, l’ormai ex allenatore dello Shakhtar Dontesk, il ‘nostro’ Roberto De Zerbi, ha rescisso consensualmente il contratto con il club ucraino.
Eppure, nonostante ancora infurino i bombardamenti sulle principali città ucraine e non si intraveda minimamente una via d’uscita a questo terribile conflitto, qualcosa si sta muovendo in direzione di un possibile ritorno alla normalità.
Il campionato di calcio ucraino, la Premier League, è pronto a ripartire. La federcalcio ucraina ha infatti deciso, con un provvedimento a sorpresa, di tornare a giocare il prossimo 23 agosto. Lo ha annunciato il ministro della Gioventù e dello Sport, Vadym Gutzait.
“Abbiamo concordato di collaborare con tutte le istituzioni coinvolte, sia politiche che militari, per riattivare le procedure necessarie all’organizzazione e allo svolgimento della competizione calcistica nazionale“.
“Le partite si svolgeranno sul territorio dell’Ucraina – ha confermato il ministro Gutzait -, senza spettatori, con il permesso delle amministrazioni militari locali e con l’obbligatoria osservanza di tutte le norme di sicurezza. La sicurezza è prima di tutto“.
Si giocherà dunque a porte chiuse, com’è inevitabile che sia, e in caso di allarmi per imminenti bombardamenti le gare saranno subito sospese. La postilla, triste quanto si vuole, è necessaria.
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