Mario Balotelli e le strategie con la maglia dell’Italia che sorprendono: cosa è accaduto e perché l’attaccante è al centro della questione sul fronte Mondiale.
Balotelli e l’Italia, un binomio fra allenatore e calciatore che non è bastato negli ultimi mesi per far scoccare la scintilla tanto attesa dai tifosi della Nazionale. L’attaccante dell’Adana Demirspor non gioca con la maglia azzurra ormai da diverso tempo, da qui tutte le perplessità del caso.
Intanto proprio Mario Balotelli torna in auge per una questione molto delicata e allo stesso tempo da sistemare una volta per tutte. Si studiano alcune situazioni di gioco e si guarda anche oltre. Spunta improvvisamente una vicenda che, però, non sorprende più di tanto.
Balotelli e la Nazionale, l’idea dell’Italia è chiara
Mancini ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport per parlare del cammino all’Europeo 2020 della scorsa estate. C’è spazio per l’esaltazione di un bel momento e anche per qualche piccolo ripensamento a posteriori. Inevitabile pensare a tutto questo dopo il disastro qualificazione e il mancato accesso ai Mondiali di Qatar.
“Prima di giocare con la Svizzera avevamo avuto dieci infortunati, fra cui Immobile. Per una partita così, in un momento della stagione faticoso, chiamare Mario ci poteva stare. Ma gli errori si fanno sempre, anche quando le cose vanno bene“, ha ribadito Roberto Mancini. Fa ancora male pensare a quanto accaduto, ma questa è la realtà decretata dal campo. Un ripensamento sulle scelte, in primis quella di Balotelli, ora è tempo però di andare avanti.
Inevitabile anche un passaggio sui rigori sbagliati da Jorginho. “Ero sicuro che segnasse: consideravo fuori da qualunque immaginazione che potesse sbagliare all’andata e al ritorno. Da quando sono c.t. ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: ‘Ne vinciamo uno dietro l’altro’. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì“, ha concluso Mancini. La speranza è dura a morire, la realtà dei fatti è però cruda e non lascia spazio ad altre interpretazioni.