Chelsea, la confessione del terribile calvario: “Problema neurologico serio”. Un giocatore del club londinese rivela un retroscena inquietante
Alla fine di febbraio del 2022 la storia di uno dei club più prestigiosi e vincenti d’Europa è cambiata radicalmente. A causa dell’esplosione della guerra tra Russia e Ucraina, le successive sanzioni imposte dai paesi occidentali contro Mosca hanno stravolto equilibri economici che sembravano ormai consolidati.
In ambito calcistico, la società che ha subito le conseguenze più gravi di questo autentico e inatteso terremoto è il Chelsea che il proprietario, l’imprenditore russo Roman Abramovich, è stato costretto a mettere in vendita.
Ora il club londinese ha ritrovato una sua stabilità grazie all’arrivo di una nuova proprietà, un pool di imprenditori americani che hanno acquistato il Chelsea garantendone investimenti e continuità aziendale.
Ma non solo problemi economici hanno condizionato il rendimento dei Blues nell’ultimo anno. Proprio per non farsi mancare nulla, alcuni giocatori del Chelsea in questi ultimi due anni hanno contratto il Covid-19: a qualcuno non ha fatto quasi nè caldo nè freddo, altri hanno invece subito effetti collaterali piuttosto gravi.
Appartiene a quest’ultima categoria uno dei maggiori talenti prodotti dal sempre produttivo e florido settore giovanile del club che negli ultimi anni ha sfornato elementi di prim’ordine come ad esempio il centravanti Tammy Abraham, acquistato dalla Roma l’estate scorsa per oltre 40 milioni di euro.
Chelsea, confessione shock: “Il Covid mi ha devastato”
Uno dei primi giocatori della rosa allenata da Thomas Tuchel ad aver contratto il Covid-19 è stato il centrocampista offensivo Callum Hudson-Odoi, uno dei giovani più promettenti del vivaio dei Blues.
Ma mentre molti suoi compagni non hanno accusato il minimo problema, vivendo il virus come una normale influenza, Hudson-Odoi ha patito le pene dell’inferno. Ed è lui stesso a svelare il suo lunghissimo calvario al sito del Chelsea.
“Accusavo problemi che non avevo mai avuto, di tipo neurologico; avevo un nervo nella schiena che non mi funzionava bene e che mi creava problemi in tutto il corpo, mi rendeva complicato mantenere il tono muscolare“.
Una confessione scioccante che ha scosso compagni e tifosi: “Non avevo potenza nelle gambe, era complicato fare qualsiasi cosa. Cercavo di passare il pallone a dieci metri ma non avevo forza nelle gambe e non ci riuscivo“.