Scamacca, il PSG pronto a chiudere (ANSA)
Scamacca al PSG potebbe essere il colpo decisivo per i parigini che andrebbero a rimpolpare la rosa di italiani: la proprietà ci crede.
Gianluca Scamacca è sempre più vicino al PSG. I francesi vogliono portarlo a Parigi e sarebbero pronti a mettere sul piatto 50 milioni di euro per l’attaccante del Sassuolo. La Gazzetta dello Sport ipotizza poi un contratto da circa 3 milioni di euro più gli eventuali premi.
La proprietà ha detto che è finito il tempo di lustrini e paillettes. Ora tocca al calcio funzionale: si deve comprare a ragion veduta. E’ il nuovo corso di Campos e del tecnico Galtier. Non è un caso, allora, che se ci sono soldi da spendere le mire vadano in Italia.
Il PSG da sempre ha una grande stima per il calcio dello Stivale. Lo dimostra l’acquisto di Verratti: dieci anni in Francia senza passare dalla Serie A. Il club lo prelevò dal Pescara per farlo debuttare in Ligue1 non appena gli abruzzesi raggiunsero la promozione. Questo vuol dire che, dalle parti di Parco dei Principi, hanno sempre avuto occhi aperti sulla Serie A. Lo confermano i soldi spesi per Donnarumma e l’approdo – in tempi recenti, non troppo remoti – di Alessandro Florenzi.
Esempi di Italia che cerca di costruirsi un futuro e soprattutto di mostrare che non è tutto perduto: quando il calcio italiano sembra essere allo sbando, è bene ricordare che c’è sempre qualcuno pronto a scommettere sul Made in Italy. Ancora, nonostante tutto, una garanzia. Chiedere a Gnonto che per essere notato da Mancini è dovuto andare in Svizzera. Gli italiani all’estero hanno sempre maggior appeal e non è solo questione di non essere “profeti” in patria, ma proprio un fatto di volontà.
In Francia si prendono qualche rischio, investono sul calcio italiano. Spesso più della Serie A dove le pretese – da ambo le parti – fanno da padrone. L’altra faccia della medaglia, però, riguarda il portafogli pieno: è più facile, diciamo così, scommettere su qualcuno quando si hanno maggiori possibilità. Il movimento calcistico italiano è in crisi, ma la congiuntura non può essere un alibi troppo longevo: se gli italiani fuggono all’estero non è solo e unicamente per i soldi, ma anche perché qualcuno li sponsorizza.
Restando a Parigi, dove Donnarumma è diventato un caso, è possibile notare come sul portiere non si nutra alcun dubbio: in Francia parlano di stagione storta, in Italia già si azzarda al concetto di meteora. Una questione di sintesi: quella che, spesso, uccide ogni possibilità piuttosto che alimentare sogni. Diamoci una chance in più, come sistema e fucina di calciatori, prima che debba dimostrarcelo ulteriormente qualcun altro.
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