Paulo Dybala resta svincolato e abbiamo cercato di capire perché un giocatore come lui non è cercato concretamente da nessun club
Certe dinamiche del calciomercato rappresentano per molti un mistero e la situazione Paulo Dybala è senz’altro una di quei casi. L’attaccante argentino ha lasciato la Juventus a parametro zero al termine della stagione, ma non ha ancora trovato un club disposto ad offrirgli un contratto.
Parliamo di un calciatore da 144 gol in carriera solo con i club, con una lunga esperienza in Serie A e che, sulla carta, farebbe gola a tutti. Invece, al 6 di luglio, l’argentino è senza squadra e solo 2 anni fa uno scenario di questo tipo sembrava impronosticabile.
Quando Dybala ha rifiutato Tottenham e Manchester United, pronti a fare follie per lui, l’opinione pubblica riteneva la Joya uno dei migliori calciatori in tutta Europa. Le sue reti al Barcellona in Champions League lo avevano proiettato nella stratosfera, ma poi qualcosa è andato storto.
Paulo Dybala, perché è ancora svincolato: i motivi
Proprio quella doppietta nell’aprile di ormai 5 anni fa ha cambiato per sempre l’attaccante. Per ammissione di Massimiliano Allegri, Paulo Dybala non ha retto la pressione. Per i media era diventato l’erede di Lionel Messi, ma nessuno mai lo sarà realmente e non per questioni legate solo alle capacità tecniche, ma perché creare paragoni di questo tipo è solamente controproducente.
Dybala era ed è Dybala e non Messi ed il fardello portato sulle spalle lo ha lentamente corroso. Un crollo psicologico, peggiorato probabilmente dall’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Il portoghese era il vero leader dei bianconeri, quello su cui doveva ruotare tutto e mentalmente Paulo non ha mai retto questa inversione di rotta.
Un giocatore fragile, purtroppo, anche fisicamente. Sono stati 422 i giorni in cui Paulo Dybala è stato infortunato da quando ha iniziato a vestire la maglia della Juve, più di un anno complessivo. Le gare saltate ben 62, quasi due campionati interi. Dati che rendono evidente una tendenza troppo frequente agli stop, un elemento cruciale per una squadra che si interessa sul mercato.
Anche l’Inter, in questo senso, deve aver fatto le sue valutazioni. Con Lukaku e Lautaro in primis e Dzeko e Correa come seconde linee, investire cifre importanti per un giocatore che non garantisce una tenuta fisica sicura non è una mossa da fare a cuor leggero.
E sì, perché il terzo motivo che allontanerebbe i club dall’argentino è la sua cospicua richiesta economica. Il giocatore chiederebbe circa 8 milioni di euro all’anno di cartellino, che difficilmente scenderanno a 7. A questi vanno aggiunte le commissioni per l’agente e i bonus, che faranno lievitare ulteriormente la cifra.
Un calciatore fragile psico-fisicamente, costoso e che negli ultimi anni ha sofferto anche dal punto di vista tattico. E’ una punta, una seconda punta, un esterno a destra o un trequartista? Qualcuno potrà pensare che questa sua poliedricità in campo sia un plus, ed invece ha creato solamente confusione.
L’Inter lo valuta come seconda punta, Napoli e Milan come trequartista o all’occorrenza esterno a destra. Un posizionamento incerto, che alla Juventus ha messo in evidenza alcune problematiche. Sia con l’arrivo di CR7, che con quello di Vlahovic, Dybala è stato oscurato. Non è stato in grado di tornare ad imporsi e per un club europeo che punta ad un salto di qualità importante è un dettaglio che non può passare inosservato.
Questi secondo noi sono i motivi per cui Paulo Dybala non ha ancora trovato una sistemazione. Il calciomercato è ancora lunghissimo e un top club arriverà per farlo suo, augurandoci che resti in Serie A e torni a fare la differenza con continuità. Non resta che attendere.