Il Milan fa sul serio per quello che sarebbe il fiore all’occhiello della campagna acquisti, De Ketelaere talento belga tra Kakà e De Bruyne.
Mentre l’Inter annuncia Lukaku e la Juventus risponde con Pogba c’è una big che sembra immobile: il Milan. Già, che combina il Diavolo? Mentre la tifoseria ripaga a suon di abbonamenti e maglie vendute la vittoria dello Scudetto 2022, la coppia Maldini-Massara, fresca di rinnovo, studia il primo grande colpo. Si sono sentiti tanti nomi, alcuni più plausibili, altri meno. Da Dybala a Noa Lang, passando per Asensio. Il vero colpo però potrebbe essere un altro, un giovane che ricorda un altro grande della storia milanista, Charles De Ketelaere, che somiglia molto ad un certo Ricardo Izecson dos Santos Leite, in arte Kakà.
Maldini e Massara hanno capito qual è il colpo da fare. Con la benedizione di Pioli, il Diavolo è pronto ad andare all in sul gioiello del Brugge, Charles De Ketelaere. Il 21enne trequartista ha tutta l’aria di essere un predestinato dal talento cristallino, ma in Belgio lo sanno molto bene e non hanno la minima intenzione di svenderlo.
Il Milan dunque studia il colpo “lungimirante”, che forse non infiammerà la folla oggi, ma potrebbe farlo domani, Leao docet. I tifosi milanisti si dividono sulla questione. C’è chi è rimasto un po’ ancorato allo stile del passato, acquisti con “il nome” che permettono di dire la tua sotto l’ombrellone. Maldini e Massara però guardano più lontano, De Ketelaere, se riusciranno a prenderlo sarà l’ennesima dimostrazione.
Il Milan vuole De Ketelaere, il nuovo Kakà che ha stregato Pioli
Se il Milan acquisterà Charles De Ketelaere in questa sessione di mercato ci sarà già la prima analogia con il grande trequartista brasiliano. Entrambi infatti sarebbero approdati in rossonero all’età di 21 anni. Ad accomunare i due però non c’è solo questo, dalle lunghe leve, Kakà infatti era alto 186 cm mentre il belga è 192, all’interpretazione del gioco. Il talento del Brugge infatti appena prende palla punta subito la porta in verticale.
Molto abile a girarsi rapidamente, non fallisce quasi mai il primo dribbling, quello che poi gli permette i prendere velocità, guadagnare campo creando la superiorità numerica e scegliere se passare ad un compagno o andare a concludere. Essendo un 2001 i margini di miglioramento sono ancora ampi, ma considerando la base di partenza, la sensazione di trovarsi di fronte ad un potenziale crack di livello assoluto è molto forte. Il feeling con il gol già non è affatto male. Il mancino belga infatti quest’anno ha totalizzato 14 gol e 7 assist, collezionati in 33 presenze. Certo, il campionato belga non è la Serie A, ma se il Brugge vuole almeno 35 milioni per sedersi a parlare un motivo c’è.