Il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani è atteso dal primo storico campionato di Serie A, conquistato dopo una lunga cavalcata e al termine della finale con il Pisa. Per raccontare l’impresa del club biancorosso, che si è appena radunato agli ordini di Giovanni Stroppa, e per farci vivere da vicino l’entusiasmo della piazza brianzola, Calcio Today ha intervistato Stefano Peduzzi: giornalista al seguito del Monza da diversi anni e autore, insieme a Giulio Artesani, del libro ‘Monza destinazione Serie A. 110 anni di storia nella voce dei suoi protagonisti’.
“La serie A per Monza è il sogno di una vita – spiega Stefano Peduzzi, giornalista e direttore responsabile di Monza News – Sembrava un po’ una maledizione questa massima serie che non arrivava. Dopo oltre un secolo finalmente è arrivata, al culmine di una stagione difficile dove sembrava che la promozione non arrivasse più dopo la sconfitta di Perugia. Dopo quella partita il grande sogno sembrava finito ed eravamo tutti depressi. Invece la squadra ha avuto la forza di riprendersi ed è riuscita a realizzare questo grande sogno. Grazie alla proprietà Berlusconi, a Giovanni Stroppa e grazie ad un gruppo magnifico che ha coronato un sogno che durava veramente da una vita“.
Monza vive soprattutto di Formula Uno. Tu stesso hai parlato di tanti simpatizzanti e pochi tifosi biancorossi.
“Il brianzolo forse ha un po’ poca passione per lo sport. Adesso, grazie anche a questa promozione, la storia è veramente cambiata. Si è risvegliata la passione per i colori biancorossi. Prevedo una grande corsa agli abbonamenti per la prossima stagione, anche perché non saranno tanti i posti disponibili allo stadio. La vera sorpresa in fin dei conti non è stata tanto la promozione, quanto la risposta della città dopo la conquista della Serie A“.
Lo stadio si sta già rifacendo il look per la Serie A. Quali saranno le novità più importanti?
“Lo U Power Stadium cambierà faccia, lo ha già fatto in questi anni di presidenza Fininvest con seggiolini e riflettori nuovi. Il primo step sarà portarlo ad una capienza di 16mila spettatori, successivamente l’obiettivo è quello di alzare le curve. Ovviamente non si potrà fare durante il campionato altrimenti bisognerebbe chiudere lo stadio e Adriano Galliani ha già detto di non voler andare a giocare in campo neutro”.
Quando sono arrivati Berlusconi e Galliani cosa hai pensato?
“Ci speravo. Ho sempre avuto il sogno di vedere almeno una volta nella mia vita la squadra in Serie A e finalmente ci sono riuscito. Soltanto loro due potevano conquistare questo grande traguardo, soprattutto Adriano Galliani perché oltre a metterci la competenza è un vero tifoso del Monza. Metto la firma per salvarmi all’ultimo minuto dell’ultima giornata. E’ chiaro l’obiettivo di Berlusconi e Galliani: vogliono invece puntare ad arrivare nella parte sinistra della classifica e magari avvicinare l’Europa“.
La promozione vi ha costretto a cambiare il titolo del vostro libro…
“Avevamo scritto il libro sul centenario del club e il titolo scelto prendeva spunto dal coro della curva ‘E non andremo mai in Serie A’. Lo avevamo scelto anche perché eravamo davvero convinti di questo. Con la casa editrice Diarkos, io e Giulio Artesani abbiamo ripercorso la storia del Monza attraverso le storie di 110 protagonisti, visto che quest’anno si festeggia il compleanno numero 110. Poi ovviamente abbiamo dovuto correre dopo la finale di Pisa, inserire le pagine dedicate a questa impresa e cambiare il titolo che è diventato ‘Monza destinazione Serie A’ che è un po’ simile al titolo della canzone di Grignani ‘Destinazione paradiso’, in pratica il sottofondo musicale dei tifosi biancorossi in questa grandissima stagione“.
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