Il contratto di Ibrahimovic con il Milan non è più valido. Lo svedese sta recuperando dall’infortunio, ma presto dovrà decidere sul futuro.
Zlatan Ibrahimovic è attualmente svincolato. Sembra assurdo a dirsi, ma ieri è scaduto il suo contratto con il Milan, e da oggi lo svedese è senza squadra. Anche per scelta, ovviamente, perché dopo la vittoria dello Scudetto con i rossoneri ha deciso di operarsi al quel ginocchio che gli ha dato tanto fastidio negli ultimi tempi.
Ricostruzione del crociato (ed anche del menisco) a Lione per Ibrahimovic. I tempi di recupero, secondo un esperto della Traumatologia di Brescia, Loris Perticarini, intervistato il mese scorso dalla Gazzetta dello Sport, sono tra i 7-8 mesi, come per un giovane. Dunque, impossibilitato a scendere in campo, il campionissimo non ha rinnovato col Diavolo. E all’età di 40 anni dovrà riflettere sul proprio futuro con molta cautela.
Ibrahimovic, non solo Milan: le possibili mosse per il futuro
Se non ci saranno intoppi nel percorso reabilitativo, tra gennaio e febbraio si potrebbe vederlo correre. Tempismo perfetto, dunque, per re-inserirsi anche nei campionati europei a metà stagione, ma non solo. È azzardato – innanzitutto – parlare di ritiro, perché difficilmente ci si sottopone ad un’operazione del genere il giorno dopo un trionfo così grande se non si medita, almeno, di tornare a giocare.
E di conseguenza, se c’è la volontà di andare avanti, pur attualmente senza contratto, è impensabile che Ibrahimovic non abbia ancora contatti con il Milan. D’altronde, a livello carismatico, ne è stato comunque il leader. E quando il corpo l’ha sorretto è riuscito a dare comunque un certo apporto. I rossoneri potrebbero dunque anche riaccoglierlo a brevissimo, in estate, a meno che Ibra non decida di ascoltare proposte solo a recupero ben avviato.
In quel caso, a gennaio, la concorrenza al Milan potrebbe farsi più agguerrita. Se per siglare accordi si aspettasse quindi la sessione invernale, occhio alle alternative. Tra queste, volendo, anche la MLS, la cui stagione regolare inizia solitamente a fine febbraio. Ma in fin dei conti tutto dipende dallo svedese, perché l’esperienza negli Stati Uniti sarebbe una sorta di minestra riscaldata. Il calcio asiatico, invece, sembra essersi di nuovo chiuso in sé stesso. Dunque le strade percorribili portano o all’Europa o in Nord America.
Attualmente – tuttavia – è davvero complicato ipotizzare delle contendenti reali per il Milan. A fine carriera, inoltre, si può credere che l’ex Juventus ed Inter ripeta la scelta di cuore fatta quando è tornato in rossonero, che forse oggi avrebbe un significato maggiore rispetto ad un contratto più corposo dal punto di vista economico. E chissà che la prossima, ancora al Milan, non sia l’ultima avventura di una carriera straordinaria, da chiudere provando a tornare, da un grave infortunio, di nuovo ad un livello molto alto.