Abbiamo studiato lo scenario nei grandi campionati d’Europa e l’abbiamo messo a confronto con i costi di DAZN per la Serie A italiana
Non si spengono le polemiche tra gli appassionati per l’aumento del costo dell‘abbonamento a DAZN. In tanti si sono lamentati del passaggio ai 29,99 al mese per il piano Standard e ai 39,99 per il piano Plus che consentirà di registrare più dispositivi appartenenti a due persone che si trovano in luoghi diversi.
“C’è stata una promozione l’anno scorso, ma questo è il prezzo reale, quello che c’è in tutta Europa” ha detto l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo dopo la presentazione dei calendari per la stagione 2022/23. Secondo De Siervo, il prezzo è quello corretto “per un campionato di 10 mesi e che ha 380 partite. E non scordiamoci che questo è un paese in cui ogni anno si perdono oltre 260 milioni per la pirateria, soldi che vengono sottratti alle squadre”.
Per quanto riguarda i tifosi italiani, l’aumento dei prezzi comporta che per guardare la Serie A e le coppe europee un tifoso italiano deve spendere almeno 49 euro al mese: 29,99 per l’abbonamento a DAZN (che consente di vedere tutta la Serie A, tutta la Serie B, la Conference League e l’Europa League, 14,99 euro per l’abbonamento a Now (versione streaming di Sky Sport che consente di vedere la Champions League), 3,99 euro per Amazon Prime Video che ha una partita di Champions League a settimana in esclusiva. Ma rispetto al resto d’Europa è tanto o poco? Andiamo a scoprirlo, analizzando la situazione nelle nazioni che ospitano gli altri grandi campionati del continente: Francia, Germania, Inghilterra e Spagna.
Dal punto di vista dello scenario, quello spagnolo è nettamente il più complicato. E di gran lunga il più costoso, nonostante sia l’unico Paese dei cinque che offra, per legge, una partita di campionato a giornata in chiaro. La Liga è infatti considerata un evento sportivo di interesse generale.
I diritti tv della Liga erano stati spartiti tra Movistar+, servizio in abbonamento della compagnia Telefonica, e DAZN che aveva acquistato cinque partite a giornata per 36 giornate (175 in totale). Dal prossimo campionato, attraverso un accordo, gli abbonati a Movistar+ potranno seguire anche le partite di DAZN.
Dunque, per guardare tutto il campionato un tifoso spagnolo deve scegliere Movistar+. L’offerta delle compagnia di telecomunicazioni, però, non si può limitare ai contenuti calcistici ma prevede un pacchetto che comprende anche una linea fissa, la connessione internet attraverso la fibra, una linea mobile aggiuntiva. La compagnia offre quattro mesi a prezzo scontato prima di passare a quello pieno fissato a 122,90 euro al mese.
DAZN, invece, a marzo ha aumentato gli abbonamenti da 9,99 a 12,99 al mese. Non ha ancora comunicato i nuovi prezzi, ma si attende un ulteriore rincaro alla luce dell’accordo di trasmissione dei cinque incontri settimanali della Liga.
In Inghilterra non si possono vedere tutte le partite della Premier League. Una legge introdotta negli anni Sessanta, infatti, vieta la trasmissione del calcio in diretta tv il sabato pomeriggio, una restrizione dovuta al timore che la visione delle partite in televisione potesse ridurre le presenze allo stadio, soprattutto nei campionati minori.
In totale, gli inglesi possono vedere poco più di metà delle 380 partite di campionato: Sky ne trasmette 128, BT Sport 52 e Amazon Prime Video 20 (due giornate complessive).
Il pacchetto Sky Sport per un nuovo cliente è di 46 sterline, ovvero 54 euro, per i primi 18 mesi, oppure 25 sterline al mese (poco più di 29 euro) se si ha già un abbonamento a Sky. Gli abbonati a Sky possono sottoscrivere BT Sport a un prezzo vantaggioso: 7,5 sterline al mese (8 euro e 80 centesimi) per i primi tre mesi e 15 sterline (16 euro e 60 centesimi) per i successivi. A questi si devono aggiungere le 7,99 sterline al mese (9 euro e 30 centesimi) per Prime Video.
Va anche considerata l’ipotesi Now, che prevede un abbonamento mensile per lo sport da 20 sterline (23 euro e 50 centesimi) per tre mesi, che salgono a 39,99 sterline al mese (quasi 45 euro). Ma a quel punto BT Sport dovrebbe essere sottoscritta a prezzo pieno, 16 sterline al mese (18 euro e 80 centesimi) per due anni.
Anche riducendo Prime Video ai due mesi in cui si spalmano le due giornate trasmesse sulla piattaforma, il prezzo più vantaggioso per un appassionato inglese per guardare tutta la Premier, offerte e parte, è dunque di 73 euro al mese.
In Germania, l’identità dei broadcaster che trasmettono la Bundesliga è identica all’Italia. Il campionato tedesco, infatti, si vede su Sky e DAZN. Diversa, però, la distribuzione dei contenuti. Fino al 2025, Sky trasmetterà 200 partite a stagione, DAZN 106 ma ha anche la Champions League.
Per quanto riguarda gli abbonamenti, Sky offre in promozione il pacchetto Bundesliga (che include anche la seconda divisione) a 20,75 euro al mese se si sottoscrive l’abbonamento annuale, che normalmente costerebbe l’equivalente di 27 euro al mese. In caso di abbonamento mensile, il costo sale a 32. In alternativa, c’è Skyticket, l’equivalente di NOW, che costa 29,99 euro al mese.
DAZN, come in Italia, ha portato il prezzo dell’abbonamento mensile a 29,99 euro contro i precedenti 14,99: in caso di sottoscrizione annuale, se ne risparmiano cinque al mese. Dunque, promozione a parte, un tedesco per vedere il campionato spende 51,99 euro al mese in caso di sottoscrizione annuale, 61,99 in caso di abbonamenti mensili.
In Francia, dopo il flop di Mediapro, a farla da padrone è Amazon che su Prime Video trasmette 8 partite su 10 per giornata per un costo dell’abbonamento di 19 euro al mese (5,99 per il servizio classico più 12,99 euro per il pass Ligue 1).
Canal+, che trasmette le altre due partite di campionato, la Champions league e l’Europa League, costa 34,99 euro al mese per il pacchetto Sport.
Di fatto, in Italia il calcio costa in valore assoluto meno che nel resto d’Europa. Il problema, in Italia, sta nello stipendio lordo medio annuale di un lavoratore dipendente che l’Eurostat ha stimato in 29.440 euro, molto sotto la media dell’Eurozona. Peggio fa la Spagna, 27.404, mentre Germania (44.468) e Francia (40.170) stanno decisamente meglio per quanto riguarda l’area Euro.
Su questo salario medio, comunque, il costo annuale delle pay tv pesa meno in Italia (1,2%) che in Francia e Germania (1,4). Da questi dati emerge, dunque, come guardare il campionato in tv in Italia non sia poi così insostenibilmente costoso.
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