Higuain torna a parlare della Juve. L’ex attaccante bianconero non perdona la società per il comportamento avuto nei suoi confronti.
Higuain, una Pipita opaca. Leggermente sbiadita con il tempo per i bianconeri che avevano preso l’ex Napoli per fare la differenza: in parte ci sono anche riusciti, poi sono subentrate altre variabili. Non ultime gli schemi di gioco degli allenatori che, a detta dell’argentino, non lo valorizzavano abbastanza. Parole soltanto parole.
I fatti, tuttavia, sono altri soltanto parzialmente perché a dire il vero Gonzalo ha fatto fatica a trovare un’altra squadra: non era più lo stesso di Napoli. Anche il mercato era cambiato. Visibilmente diverso, sotto porta e in spogliatoio. Una condizione – secondo i bianconeri – non brillantissima. Ci ha pensato l’Inter Miami a credere in lui, ma la decisione della Vecchia Signora – che l’ha sedotto e poi abbandonato – non gli è andata giù. Al punto da ripensarci come quelle ferite ancora aperte senza spiegazione.
Higuain, frecciata alla Juventus: “Troppo severi con me”
Un motivo ha provato a darselo lui, ma non c’entra l’età, né la condizione fisica: era semplicemente, lo ammette oggi ma non è stato facile, finito un ciclo. Restano, però, dei sassolini nella scarpa che il centravanti – poco a poco – si leva. Oltretutto ora può farlo senza l’incombenza di dover dimostrare qualcosa e il fratello (suo agente) gli fa eco: “Alla Juventus – dichiara Higuain intervistato da TyC Sport – erano troppo esigenti sul peso. Tiravo in dentro la pancia e segnavo 30 gol”.
Higuain mai sazio, secondo la Juve per altri motivi, lui voleva soltanto fare gol e ci riusciva. Il resto era in più. Un ritratto troppo frastagliato, secondo alcuni, ma questa è la verità di Gonzalo. Capace di tirare fuori il marcio anni dopo, magari con la sofferenza di chi accusava il colpo senza parlare. La Vecchia Signora incassa senza replicare, al momento, ma non è esclusa una reazione. La “guerra fredda” con il centravanti è appena iniziata. O forse non è mai finita.
