Totti, Politano e Spalletti: tre personalità e un rapporto complicato con le interviste. Il tecnico soffre i “giochi” di parole.
Se ci ricordiamo solo i vestiti è perchè Spalletti alle interviste, specialmente in estate, ci è sempre andato in abiti sgargianti. Dalle camicie hawaiane alle giacche colorate, un vero trionfo della moda, ma più che ai colori i tifosi da qualche tempo fanno attenzione alle sfumature: Spalletti dice tutto per non dire mai nulla. Questo suo fare evasivo è dovuto all’esperienza e alla consapevolezza che le parole pesano.
Soprattutto nel calcio, dove i punti si fanno gonfiando la rete ma anche stringendo le mascelle: evitare di parlare, talvolta, può essere un vanto. Troppo spesso il tecnico di Certaldo è stato testimone di autogol clamorosi che non hanno gonfiato la rete avversaria, ma montato un caso mediatico.
Il più delle volte questo è peggio che subire un gol in trasferta: il primo “colpo basso” – diciamo così – Spalletti l’ha ricevuto nel 2016. Seconda parte di stagione. Quando Totti concesse un’intervista non autorizzata dalla società al TG1. Il Capitano giallorosso doveva essere intervistato dalla RAI, ma per parlare di altro. Totti, in quel frangente, si mise invece a parlare di quanto non si sentisse rispettato all’interno della società giallorossa (all’epoca gestita da Pallotta) dopo tutto quello che aveva dato: “Con Spalletti buongiorno e buonasera, gioco meno di quanto vorrei. Spero si possa risolvere da qui a fine campionato per avere ancora qualche chance”.
Apriti cielo. Su tutti i giornali scoppia il caso: il tecnico di Certaldo da una parte, Francesco Totti dall’altra. Pena: non convocazione del Capitano giallorosso per la gara contro il Palermo – vinta dalla Roma – e approdo in tribuna di Totti che venne osannato dal pubblico all’Olimpico che si era schierato. Spalletti tagliato fuori, la piazza aveva scelto: faida cominciata (e, forse, mai finita).
Tempo dopo ci ha pensato Icardi all’Inter a complicare la vita a Spalletti, con la moglie e manager che su Twitter sottolineò: “A Icardi non passano mai il pallone, con compagni così, ma dove vuole andare?”. Attacco alla squadra e alla società: attaccante argentino tagliato fuori e spedito, dopo un lungo tira e molla, al PSG. Altro giocatore allontanato con Spalletti nel mezzo.
L’amara tradizione sembrava finita, invece a rincarare la dose ci si mette oggi – che Spalletti allena il Napoli – anche Matteo Politano. Un’intervista in estate, a campionato finito, concessa senza autorizzazione dalla società partenopea. Il canale: Sportitalia. “A livello personale mi aspettavo qualcosa in più, a livello di club abbiamo raggiunto l’obiettivo stagionale – dice l’ex Inter – ora un po’ di vacanze e poi parlerò con la società. Vedremo che fare”.
Parole che non sono affatto piaciute a De Laurentiis – già in una situazione travagliata con numerosi possibili addii – che ora valuta l’allontanamento del giocatore. Il centrocampista si offre al Milan, ma il fermento del mercato è solo all’inizio. Spalletti, quando ci sono le interviste, trema in un misto di ansia e sorpresa: l’avversario più difficile restano i microfoni. Soprattutto quando sono accesi.
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