Mattia De Sciglio, difensore della Juventus (LaPresse)
Mattia De Sciglio ha rivissuto il suo passato, svelando un segreto che non aveva mai raccontato: il retroscena sul Milan spiazza i tifosi.
La Juventus sta costruendo il suo futuro che coinvolgerà ancora Mattia De Sciglio. In attesa dei primi colpi di mercato, i bianconeri hanno blindato il difensore con un nuovo rinnovo di contratto. Una decisione che conferma l’ottimo momento dell’ex Milan che si è rilanciato col ritorno di Allegri ma non ha dimenticato le vecchie cicatrici.
E’ un periodo felice della carriera di De Sciglio, tornato e confermato alla Juventus dopo aver disputato una buona stagione. Nello specifico il classe ’92 ha messo insieme 29 presenze totali, segnando anche un gol decisivo nella pazza rimonta contro la Roma.
In generale ha messo a referto anche qualche assist ma soprattutto una serie di prestazioni solide e affidabili che non offriva da diverso tempo. All’età di 29 anni ha ritrovato una certa serenità in campo e fuori, ritagliandosi uno spazio importante in squadra.
Oggi De Sciglio ha trovato l’ambiente ideale per giocare a calcio e divertirsi ma negli ultimi anni non è stato sempre così. In particolare durante il trascorso al Milan ha dovuto affrontare diversi problemi a livello personale.
Una situazione molto delicata che ha avuto pesanti conseguenze anche sull’aspetto psicologico del ragazzo. In un’intervista esclusiva alle “Cronache di Spogliatoio”, l’attuale terzino della Juve riviva quei drammatici momenti svelando curiosi e inediti retroscena.
Durante le sue dichiarazioni, il classe ’92 si mette a nudo e racconta anche un segreto che aveva sempre tenuto nascosto al grande pubblico. Nello specifico torna alla memoria del duro scontro avuto con alcuni tifosi rossoneri al termine di una partita.
Un’improvvisa lite scoppiata nella pancia di San Siro che riserva un finale a sorpresa: “Ero in macchina con i miei genitori per tornare a casa. C’era un po’ di coda all’uscita dallo stadio, mio padre si ferma e si mette in fila. In quel momento un tifoso “alticcio” si avvicina e mi riconosce, iniziando a insultarmi. Lo raggiungono altre persone che rincarano la dose. Mio padre esce dall’auto e prova a calmarli ma non ci riesce perché iniziano a spintonare. A quel punto non ci ho più visto, sono sceso anch’io e ho reagito direttamente. Non sono riuscito a trattenere le emozioni, ho sbagliato ma non potevo vedere i miei genitori tirati in mezzo a questa storia”.
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