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Napoli, scontro Spalletti-De Laurentiis: perché può essere l’inizio della fine

Napoli con il passar dei giorni sta diventando la squadra degli scontenti. Ai giocatori che non rinnovano, si è aggiunto anche l’allenatore.

Costruire una squadra all’altezza delle aspettative del proprio allenatore e della piazza, non è mai una cosa semplice. Il tutto, deve combaciare con le esigenze societarie e non sempre vi è possibile. E allora sorge spontanea una domanda: meglio una società sana o una squadra che possa ambire a vincere? Se ragionassimo da tifosi, diremmo la seconda.

Spalletti (La Presse)

Il problema è che nel mondo del calcio abbiamo già assistito a presidenti mecenate, che investivano più di ciò che avevano per poi fallire. Lo stesso Ferlaino, che adesso viene ricordato solo per i due scudetti, fu criticato aspramente a fine anni novanta. Una fine che nessuno vorrebbe fare e che ogni tanto andrebbe ricordata, nell’intento di fare scelte sensate.

Napoli, una storia che si ripete

De Laurentiis (La Presse)

Ma allora, quando un allenatore ti chiede Luis Alberto, Pasalic o Muriel e tu gli proponi Bernardeschi, Delofeu e Duric, chi ha ragione? “In media stat virtus” dicevano i latini e in effetti, con il giusto accordo tra le parti, si può esser felici entrambi. Invece, a quanto pare, gli scontri tra tecnico e società continuano senza soluzione di continuità.

Queste discussioni per il mercato, ricordano tanto gli anni di Mazzarri e Benitez. Nella stagione 2012, il tecnico livornese stilò una lista di 20 giocatori e De Laurentiis, invece di ingaggiare l’Ivanovic di turno, prese Gamberini. Stessa cosa capitò con il tecnico spagnolo: lui chiese Mascherano e la società ingaggiò David Lopez.

Insomma, non proprio quello che l’allenatore di turno si sarebbe aspettato, soprattutto in virtù del fatto che, proprio da quel tecnico, ci si aspetta di competere sia in Serie A che in Europa. Un qualcosa che va in contrasto con quella che è la politica societaria e che genere, al secondo anno di un mister, una sorta di scontro che dura per tutta la stagione.

Marco Di Nardo

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