City Football Group chiude per il Palermo: come cambia il futuro del club

Il City Football Group ha chiuso la trattativa per l’acquisto del Palermo: ora, le prospettive per il futuro del club cambiano radicalmente.

Si è definitivamente concretizzato l’acquisto del Palermo da parte del City Football Group, una delle holding più famose e ricche al mondo. Mancano gli ultimi dettagli, ma poi il gruppo dello sceicco Mansour dovrebbe definitivamente rilevare la società siciliana dall’attuale proprietario Dario Mirri.

City Football Group vicinissimo al Palermo: come cambia il futuro dei rosanero
City Football Group vicinissimo al Palermo: come cambia il futuro dei rosanero (Ansa)

Un mese fa, avevamo già parlato della possibilità che il City Football Group acquistasse il Palermo, soprattutto in seguito alla presenza in città di Brian Marwood, Managing Director of Global Football. Ma in quei giorni il club era concentrato sui play-off di Serie C. Ora, però, l’impresa è compiuta, e la holding proprietaria, tra le altre, soprattutto del Manchester City, sembra aver fatto il passo decisivo. Ora, dunque, città sogna di potersi affermare come protagonista nel calcio italiano del futuro.

Palermo, col City Football Group sognare è possibile

Palermo, col City Football Group sognare è possibile
Palermo, col City Football Group sognare è possibile (Ansa)

Anche se il patrimonio del City Football Group fosse davvero – come fatto sapere da alcune fonti – di 10 miliardi euro circa, non bisogna farsi trarre in inganno dalle cifre. Perché un patrimonio non può essere investito, completamente, su un singolo ambito. E nel calcio, comunque, ci sono delle regole da rispettare. A Palermo, però, con la nuova proprietà potrebbe cambiare tutto. Perché si parla infatti di una holding che nel calcio sa perfettamente come muoversi e detiene, in totale, dieci squadre in giro per il mondo.

I citizens sono da qualche anno una realtà del calcio europeo, pronti a lottare costantemente per i maggiori titoli. Tutto questo, in primis, grazie ad acquisti incredibili ed un progetto tecnico solidissimo. Insieme a Marwood, infatti, la figura chiave è quella di Ferran Soriano, artefice dei grandiosi successi del Barcellona di Guardiola.

Parlare già della possibilità di vedere a Palermo nomi altisonanti è difficile. Il gruppo, infatti, opera gradualmente, cambiando anche l’approccio e la mentalità delle società di cui entrano in possesso. Questo è accaduto ovunque, perché investimenti folli sin dal primo giorno sono pensabili solamente in un campionato in cui il giro economico dei ricavi è enorme come nella Premier League.

Quello che il City Football Group potrebbe fare col Palermo è imprimere una direzione decisa, che in un progetto a medio-lungo termine porti anche la squadra ad essere un’affermata realtà nel proprio paese. È lecito forse aspettarsi che la squadra rosanero torni, senza grossi intoppi, nella massima serie. A quanto sembra, infatti, il gruppo dovrebbe rilevare il 100% del Palermo, salvo clamorose sorprese. Tra le 10 società di sua proprietà, solo quattro lo sono al 100%: il Manchester City, il Melbourne City, il Montevideo City Torque ed il Troyes.

Nel sognare ci vuole prudenza, ma numeri parlano chiaro. Il City Football Group cambia il volto e la storia dei club in cui opera, anche a livello di trofei. Il Manchester City dal 2013 ne ha ottenuti 17, ma lo scorso anno è stato straordinario anche per altre compagini dello stesso gruppo. Il Mumbai City ha vinto la Indian Super League, il New York City FC la MLS, ed il Melbourne City ha conquistato l’A-League.

Ed ora il Palermo entrerà a far parte della stessa galassia dei club sopracitati, sperando che le ambizioni possano essere le stesse. Il calcio italiano, dunque, potrebbe vedere modificarsi i suoi equilibri, e un percorso di crescita potrebbe portare i rosanero di nuovo ad altissimi livelli. C’è chi si lancia già previsioni estremamente ottimistiche, ma servirà tempo. Per prima cosa, infatti, bisognerà allestire un organico per tentare la promozione immediata in Serie A, magari trattenendo il gioiello Matteo Brunori.

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