Joaquin Correa deve diventare grande e compiere quel salto di qualità che gli permetterebbe di rimanere all’Inter: perché ora merita la cessione
Pochi giorni fa l’Inter ha riscattato Joaquin Correa dalla Lazio per ben 23,6 milioni di euro. Una cifra considerevole, soprattutto in una fase così calda del mercato nerazzurro, con i possibili colpi Dybala e Lukaku che stanno tenendo i tifosi con il fiato sospeso.
Una spesa, forse, più alta di quanto dimostrato nella stagione appena conclusa dall’argentino, una delle grandi delusioni dell’Inter. Simone Inzaghi lo ha voluto fortemente con sé dopo il loro trascorso nella capitale, ma le prestazioni del giocatore non hanno convinto i tifosi e, probabilmente, neanche pienamente lo stesso tecnico.
Appena 1327 minuti giocati, circa 15 partite, soprattutto per colpa di un infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto lontano dal campo per diverse settimane. L’ennesimo stop, per una fragilità fisica che lo ha già caratterizzato da tempo, anche negli anni alla Lazio.
Correa chi sei davvero? L’Inter non ti aspetterà per sempre
Osservando più nello specifico il rendimento di Correa in questa stagione, si può notare come le sue statistiche in campionato mettano in evidenza numeri anche migliori dell’ultima stagione in biancoceleste. Più tiri ogni 90 minuti (3.01 contro 2.49), più passaggi chiave (1.68 vs 1.34), anche gli expected goals sono scesi da 7.41 a 5.49.
Un miglioramento, quindi, che però potrebbe non bastare a trattenerlo all’Inter. L’arrivo di Paulo Dybala, il clamoroso ritorno di Romelu Lukaku e la possibile permanenza di Lautaro Martinez, spingerebbero l’argentino a lasciare spazio nella rosa per far incassare la società.
Correa, in effetti, è chiamato al definitivo salto di qualità. Se i nerazzurri dovessero decidere di far partire Dzeko, puntando ancora sul Tucu, per creare un tris argentino con la Joya ed il Toro, allora il 27enne dovrà cambiare completamente registro.
Inzaghi e i tifosi si attendono una stagione da doppia cifra di gol o almeno di assist, cosa che quest’anno è riuscita a Calhanoglu e Barella. Impegnato come seconda punta o persino come trequartista in caso di cambio modulo, il passo di Correa dovrà obbligatoriamente cambiare.
Per il calciatore è arrivato il momento di crescere definitivamente. Dovrà far capire a tutti se è pronto per diventare un vero campione o se resterà per sempre nel limbo di una mediocrità spezzata da sprazzi di genio improvvisi. Un elemento davvero poco utile nel corso di un’intera stagione.