Problemi di carattere amministrativo, il rischio di un fallimento, il Bordeaux – retrocesso in Ligue 2 sul campo – precipita in terza serie a causa di gravi inadempienze amministrative
Il Bordeaux ripartirà dal National 1, la terza divisione francese, quella che sarebbe la nostra Serie C. E anche se la società ha annunciato un ricorso urgente, anticipando l’impegno di nuovi investitori e soci, il gloriosissimo club francese ha rischiato addirittura di sparire dalla mappa del calcio.
A causare la retrocessione, decisa dal DNCG, l’autorità di controllo fiscale e amministrativa sui club del calcio professionistico francese, una disastrosa situazione finanziaria sulla quale pesano alcune decine di milioni di euro di debiti.
La squadra, alle prese con un mercato di fatto ridotto all’osso e con stipendi pagati in modo non esattamente costante e continuo, è retrocessa sul campo al termine della stagione di Ligue 1. Ultimo in classifica con 31 punti in 38 gare al termine di una stagione disastrosa.
Che le cose si mettessero male era evidente fin dall’inizio della stagione. La squadra si era molto impoverita dal punto di vista tecnico alle prese con un programma tecnico estremamente ridimensionato nel quale l’unico obiettivo era la salvezza.
Bordeaux, un pessima annata
Le cose sono andate male, poi peggio, poi sono precipitate. In particolare da gennaio in poi: nove sconfitte in quattordici partite alcune delle quali pesantissime. Le ultime giornate hanno visto i Girondini rialzare la testa vincendo lo scontro diretto contro il Metz. Per poi precipitare di nuovo in una serie negativa – un punto in quattro partite – che hanno concluso in anticipo e senza appello il campionato dei Girondines.
Il tutto in un quadro finanziario a dir poco disastroso. Tanti debiti. Soprattutto con le banche e con altri club. Il Bordeaux ha presentato un piano d’emergenza mel tentativo di recuperare i fondi necessari per garantire quanto meno l’iscrizione alla Ligue 2. Ma sotto questo aspetto la DNCG non è un ente elastico. Se prende una decisione è quella.
Il club potrà cedere qualche giocatore, incassare un bonus dalla ormai certa cessione del suo ex giocatore Aurelien Tchouameni dal Monaco al Real Madrid, chiedere appello a nuovi investitori e magari avviare una sottoscrizione pubblica. Ma servono non meno di trenta milioni di euro..
La squadra riparte dai semiprofessionisti
Se in Italia la Serie C è considerata il livello più basso del professionismo, in Francia solo Ligue 1 e Ligue 2 sono considerati campionati professionistici. Per tornare in seconda divisione bisogna conquistare la promozione non solo sul campo, ma anche di fronte all’esame dei libri contabili: solvenza, liquidità, garanzie.
Per la prima volta dal 1991, il Bordeaux non giocherà in Ligue 1. Ripartirà da una società nuova, più snella ed economica. Manterrà il suo palmares – sei titoli nazionali (l’ultimo nel 2009) e quattro Coppe di Francia (l’ultima nel 2013).
Da capire se il club – che non è proprietaria dello stadio Matmut Atlanique (che appartiene alla municipalità) sarà in grado di giocare nello stadio. Il ricorso sarà esaminato nel corso delle prossime ore ma le possibilità che il DNCG accolga le istanze del club sono tendenti allo zero. Nel frattempo sono state avviate nuove inchieste anche su Anger e St.Etienne, anch’esso retrocesso in Ligue 2 e alle prese con gravi problemi finanziari.