Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha parlato della prestazione dell’Italia contro la Germania, dicendo la sua sul destino di Mancini.
È un momento di ricostruzione, quello che l’Italia sta vivendo a partire dal raduno appena conclusosi, con cinque partite tra la Coppa dei Campioni UEFA-CONMEBOL ed il girone di Nations League. Un gruppo quasi completamente nuovo, quello di Roberto Mancini, soprattutto dopo la sconfitta contro l’Argentina.
Nel girone di Nations, la squadra si è ben comportata – tutto sommato – in un girone molto complicato, con Germania, Ungheria ed Inghilterra, collezionando due pareggi, una vittoria ed una sconfitta. Quest’ultima, però, ieri sera, contro i teutonici (in casa loro) ha fatto malissimo Un 5-2 finale che oscura agli occhi di quasi tutti i bagliori intravisti negli scorsi giorni. Si tratta, d’altronde, del maggior numero di reti subite dal 12 maggio 1957, quando la Jugoslavia vinse 6-1 a Zagabria.
Non sorride neanche il presidente del CONI, Malagò, che pure ha pronunciato qualche parola in onore dell’Under 21, qualificatosi ieri all’Europeo, battendo 4-1 l’Irlanda. Amara, ma lucida, l’analisi invece sulla Nazionale maggiore, che secondo il numero 1 dello sport italiano deve assolutamente continuare con Roberto Mancini sulla panchina.
Sul 57enne di Jesi si è abbattuta infatti un’altra tempesta dopo quella in seguito alla sconfitta contro la Macedonia, che ha tolto agli azzurri la possibilità di qualificarsi al Mondiale, privandocene per la seconda volta di fila. Malagò, però, – ammettendo di aver potuto vedere la partita – è stato più morbido nel suo giudizio: “Siamo semplicemente tornati con i piedi per terra, quando giochi con un gruppo di esordienti può succedere una cosa del genere, soprattutto contro la Germania”.
È un momento in cui bisogna ricalibrare le proprie emozioni, dopo il trauma del partita al Barbera: “Passiamo da momenti in cui ci sentiamo tornati in auge a quelli dolorosi come ieri sera. Non bisogna esaltarsi al primo buon risultato, né abbattersi alla prima batosta”. Fotografa il periodo alla perfezione, il presidente, perché l’ottimismo era tornato dopo i pareggi contro Germania ed Inghilterra nel match d’andata. Ma perdere contro la Germania non fa mai piacere.
Mancini, tuttavia, secondo Malagò non rischia affatto, anzi: “La persona più adatta alla ricostruzione è lui”, ha detto. “Agli Europei è successo un qualcosa di miracoloso, poi è stato quel che è stato nelle qualificazioni in Qatar. Lo sport è anche questo”. Lo sport non conosce mezze misure, e quando c’è bisogno di risalire c’è fretta e non si perdona nulla. Ma forse, in questo caso, il perdono è l’unica via, anche per il bene dei ragazzi il cui sogno azzurro è appena cominciato. Bisogna solo sperare che, insieme al loro, ricominci anche il nostro.
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