Atletico Madrid, Barcellona e Napoli: tre modi differenti per superare la crisi economica

Atletico Madrid, Barcellona e Napoli tre società con tre modi differenti per superare la crisi economica derivante dalla pandemia.

L’avvento della pandemia ha recato molti più danni di quanto si possa pensare. Se esuliamo almeno per il momento la questione sanità, vediamo che un altro ambito, quello dell’economia, ha subito un ingente numero di danni, a discapito proprio di aziende e famiglie.

Atletico Madrid
Simeone (La Presse)
Il settore del calcio non è stato da meno. Il Covid-19 ha fatto sì che i ricavi annuali diminuissero di quasi il 30%, mettendo quasi in ginocchio molte società. Parallelamente, complici anche i contratti quinquennali di molti calciatori, i costi di gestione sono stati ridotti soltanto dell’1% nell’arco di due anni. Un risultato minimo, che continua a condizionare le mosse delle società e anche il calciomercato.

Atletico Madrid, Barcellona e Napoli: come superare la crisi

Atletico Madrid
Laporta (La Presse)

Una crisi economica che pervade in tutti gli ambiti, che rischia di fare molti più danni del previsto. E’ il caso dell’Atletico Madrid che, a causa delle restrizioni volute dal governo cinese, dovrà interrompere la collaborazione con l’azienda Wanda a cui era stato concesso mettere il suo nome allo stadio in favore di 50 milioni per cinque anni. Con questa scelta, il club spagnolo dovrà adesso cimentarsi per trovare un nuovo sponsor che le possa consentire di non perdere ulteriori ricavi.

Situazione peggiore per il Barcellona che, con un debito di 500 milioni, ha il dovere di trovare delle soluzioni alternative per risollevarsi. E così, oltre al salary cap, il club catalano sta pensando di cedere i diritti della squadra femminile e il proprio canale ufficiale ad aziende terze. Oltre a queste iniziative, si sta pensando anche di fittare il campo di gioco del ‘Camp Nou’, e di cedere il nome dello stadio ad un’azienda sponsor. Insomma, tutti modi differenti per ritornare a far registrare un aumento dei ricavi.

Differente è invece il momento che sta vivendo il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Rispetto alle due spagnole, il club azzurro ha più che altro necessità di dimezzare le proprie spese proprio in virtù della riduzione dei ricavi registrati negli ultimi due anni. Per questo motivo, il club partenopeo ha avviato un’importante politica di riduzione del monte ingaggi, volta ad abbassare del 30% gli stipendi dei calciatori. Insomma, strategie diverse con un solo obiettivo: superare la crisi economica.

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