Marchisio, protagonista di una lunga intervista, tocca vari temi tra cui quello del calcio femminile. La dichiarazione sorprende i tifosi.
L’ormai ex-centrocampista della Juventus Claudio Marchisio si è sempre distinto per correttezza e signorilità già da giocatore. Dopo il suo ritiro dal calcio professionistico il suo stile non è cambiato, anzi, si è sempre prodigato in prima persona per migliorare questo sport. Dalle dichiarazioni mai banali al farsi promotore di iniziative encomiabili. Proprio per questo la sua recente affermazione sul calcio femminile ha sorpreso i tifosi.
C’è un motivo se da giocatore Claudio Marchisio aveva soprannomi quali “Piccolo Lord” e “Principino“. La sua signorilità infatti riusciva a renderlo un giocatore apprezzato anche da altre tifoserie che non fossero quella della Juventus. La sua propensione verso la correttezza e la sportività sono rimaste invariate da quando ha appeso gli scarpini al chiodo. L’ex-centrocampista juventino Claudio Marchisio ci mette da tempo la faccia per iniziative di solidarietà a tutto campo.
Dal sostegno e l’assistenza alle persone più sfortunate, alla ricerca sul cancro e tanto altro. L’impegno per rendere il mondo, non solo quello del calcio, un posto migliore da parte dell’ex-bianconero è un esempio per tutti. Il suo parere ormai si distingue come un esempio ed un punto di riferimento continuo per avere spunti ed ispirazione sull’approccio da avere quando si parla di calcio, sia giocato che “parlato”. E’ proprio per questo che la recente intervista che tocca in particolare il tema del calcio femminile ha fatto particolarmente discutere.
Marchisio dice la sua sul calcio femminile
Marchisio è stato recentemente intervistato dal Corriere della Sera ed ha toccato moltissimi temi, ma in particolare ha dato un consiglio che ha fatto molto discutere. L’ex-bianconero, premiato l’anno scorso anche da Amnesty nell’ambito “Sport e diritti umani“, Claudio Marchisio ha speso parole importanti sul calcio femminile: “Ricorda quello dei ragazzini delle giovanili, nel senso che dà fiducia in sé stessi. – ha dichiarato l’ex-calciatore – nel senso che è un movimento sano, c’è un maggior rispetto reciproco“.
L’esempio da seguire per il calcio maschile professionistico sarebbe dunque quello femminile: “Nelle categorie inferiori maschili e nel calcio femminile c’è sicuramente più equilibrio, senza problemi di razzismo, o di tifo portato a livelli eccessivi – continua Marchisio – la passione non c’entra nulla coi tifosi violenti. Quella è violenza e basta. Nelle giovanili maschili e nel calcio femminile certe cose non si vedono perché ci sono meno riflettori, meno attenzioni mediatiche e di conseguenza più lealtà“.