Marco Verratti è oramai da uno dei centrocampisti più forti del mondo, da giovane – però – aveva già pronta l’alternativa al calcio.
Campione d’Europa con l’Italia e leader del Paris Saint-Germain, Verratti sta realizzando tutto ciò che un calciatore potrebbe desiderare. Da giovanissimo si è distinto nel Pescara di Zdenek Zeman, e il PSG ha da subito puntato su di lui: con 378 partite giocate, è uno dei più presenti nella storia del club francese, con il quale ha vinto 28 dei suoi 30 trofei di squadra.
Tra gli altri due, c’è una sola cosa in comune: la presenza di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Con loro, infatti, ha vinto sia ad Euro2020 che nella Serie B 2011-12, nel Pescara. Al suo Abruzzo, Verratti è peraltro legatissimo: in Italia ha giocato solo coi biancoazzurri, ed è cresciuto nella provincia pescarese, dove sarebbe rimasto se non fosse esploso come calciatore.
Il curioso mestiere di un Verratti se non fosse diventato calciatore
Ovviamente, il 29enne non ha dimenticato le sue origini. Anzi ha raccontato, tra le altre cose, di telefonare spesso alla nonna, che quando torna si mette all’opera ai fornelli per cucinargli il suo piatto preferito. Da quelle parti ha conosciuto anche il suo primo grande amore, ex moglie e madre dei suoi due figli, Laura Zazzara.
Tra Manoppello (città natale) e Pescara, però, Verratti sarebbe probabilmente rimasto anche se non si fosse rivelato uno dei migliori talenti dell’ultimo decennio in Italia. Una volta, ha confessato di immaginarsi come barista se il pallone non gli avesse cambiato la vita. Ma poi è arrivato il Paris Saint-Germain, e oggi il centrocampista ha anche uno stipendio faraonico. Di fare il barista, per ora, non se ne parla. Al massimo si può trovarlo nel ristorante parigino Giusè Trattoria, dove però è il proprietario.
