Stefano Tacconi, l’ex portiere continua il proprio percorso verso una vita normale dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito: le novità.
I medici lo avevano detto: “Saranno settimane cruciali”. Così è stato. Tacconi, ex portiere della Juventus e indimenticato campione, è alle prese con un’emorragia cerebrale che lo ha colpito ad Asti qualche settimana fa. Poi il ricovero ad Alessandria e l’inizio del calvario per il 65enne. Risalire, ritrovare gli stimoli. Come i tempi delle grandi sfide, ma stavolta in gioco c’è altro e senza possibilità di rivincita.
La vita è qualcosa a cui aggrapparsi, con forza, anche quando sembra non essercene più. Tacconi lo sta dimostrando, operazione dopo operazione l’uomo mostra segnali di incoraggiamento: l’aggiornamento venerdì scorso. Altra operazione, nessun peggioramento. Tutto come previsto secondo la tabella di marcia: le parole del figlio “Supererai anche questa”.
Tacconi comunica con la famiglia: campione in ripresa
Speranza che diventa premonizione: Tacconi ce la fa, supera l’intervento e lo portano in sede di ricovero. Subito dopo i primi segnali: fa capire di volere un biglietto. Scrive qualcosa, appena poco tempo fa sembrava impossibile. “S+L love”, questo ha scritto Tacconi: la sua iniziale e quella della moglie. Tacconi comunica amore ed è già moltissimo: vuol dire che il cervello reagisce. Questo è l’importante. Il resto verrà un passo alla volta, intanto già sentir parlare di scampato pericolo è un sollievo: vietato, però, cullarsi sugli allori.
La strada è lunga e Stefano – a modo suo – dimostra di esserci ancora. Il figlio condivide il bigliettino scritto dal papà sui social: è un tripudio di emozioni. Il portiere si sta guadagnando la libertà: passo dopo passo, decisione dopo decisione. Per questo il figlio documenta tutto, per avere tracce dell’oscurità quando si farà giorno. E a giudicare dai medici sembra essere possibile prima di quanto si creda: dipende da lui e da chi vorrà stargli vicino anche quando la ribalta su questa vicenda sarà finita. Tacconi deve solo chiudere la partita, anche se non è facile. Da oggi, però, diventa possibile.