Florian Grillitsch è un centrocampista duttile che può inserirsi bene nella Fiorentina di Italiano non solo come erede di Torreira: vediamo perché
La Fiorentina ha puntato il nuovo jolly di centrocampo. E’ Florian Grillitsch, dal 2017 all’Hoffenheim. Classe 1995, negli ultimi anni si è stabilizzato come mediano davanti alla difesa. Per questo in molti lo vedono come un successore di Torreira, che ha fatto benissimo come vertice basso nel 4-3-3 di Italiano.
Ma nel corso della sua carriera, Grillitsch ha occupato ruoli diversi. L’austriaco ha giocato per il SVSF Pottschach dal 2001 al 2008, poi per l’AKA St. Pölten fino al 2013 e al Werder Brema da allora all’estate del 2017. Complessivamente, ha disputato 178 partite nella Bundesliga tedesca. Nel corso delle nove stagioni in Germania, ha cominicato come esterno votato all’attacco per poi evolvere in trequartista. Solo negli anni all’Hoffenheim ha via via arretrato il raggio d’azione, giocando da mediano in un 3-4-3 o in un 4-2-3-1 e qualche volta anche da difensore centrale.
Le mappe delle zone di campo che ha occupato di più nelle 18 partite disputate quest’anno in campionato, prima di fermarsi da inizio aprile per un problema muscolare, lo certificano come un mediano classico che però agisce con naturalezza come regista arretrato e facilitatore nello sviluppo del gioco. Vediamo allora le sue caratteristiche principale in tre punti, le tre ragioni per cui Italiano e la Fiorentina stanno pensando di puntare su di lui.
Grillitsch: attenzione e senso della posizione
Dal punto di vista tattico, l’austriaco è un centrocampista che dà equilibrio nelle due fasi. Un elemento decisivo per una squadra offensiva come la Fiorentina. Abituato a galleggiare in uno spazio cruciale nel contesto di una formazione quinta per expected goals in Bundesliga, che però non attua un pressing alto estremo, Grillitsch si muove con più libertà nella fascia centrale del campo.
E’ lui che spesso riceve palla dai difensori centrali e copre le spalle alla mezzala quando scatta in avanti con o senza palla. E’ un freddo, a cui i compagni si affidano sapendo che non forzerà la giocata sotto pressione. E’ infatti terzo per precisione di passaggi lunghi nell’ultima stagione di Bundesliga. E non ne ha effettuati pochi: 15,9, di cui 13,6 riusciti. E’ decimo in questa graduatoria in campionato fra i giocatori in campo per almeno 900 minuti nella stagione appena conclusa.
La regia arretrata
Le qualità in termini di visione di gioco emergono soprattutto nella sua costante ricerca del lancio lungo in diagonale. In questo modo libera spazio sulle fasce alle spalle dei terzini avversari. Movimenti che alla Fiorentina si sono visti con frequenza per tutta la stagione, sia con Vlahovic come riferimento offensivo, sia dopo il suo addio e l’arrivo di Cabral e Piatek.
Uno dei più attivi, da questo punto di vista, è rimasto Biraghi, uno dei più frequenti crossatori della Fiorentina nell’ultima stagione. La spinta offensiva del terzino sinistro viola ha permesso, nelle varie situazioni, di esaltare tutti gli schemi in fase di rifinitura per un uomo di fascia nel calcio di Italiano: il cross per il centravanti, l’appoggio indietro per la mezzala, il cross sul secondo palo per l’inserimento dell’esterno opposto.
Grillitsch, con la sua quota elevata di passaggi progressivi, può velocizzare l’uscita del pallone della difesa e l’inserimento degli uomini d’attacco sulle fasce.
Come Grillitsch aiuta la difesa
Ma l’austriaco, anche alla luce della sua esperienza come difensore centrale, si rivela veloce e utile anche quando si tratta di riguadagnare il possesso del pallone. Non spicca, d’accordo, per intercetti o azioni di pressing, ma è un giocatore che tiene la posizione e legge il gioco. Occupa le linee di passaggio avversari e ha un buonissimo timing nei contrasti. Un giocatore moderno, dunque, e duttile. Si capisce perché possa attirare l’attenzione di una Fiorentina che ha rigenerato Torreira nell’ultima stagione.