Serie A, lo stadio di proprietà è un must. Quali squadre lo hanno e chi, invece, dovrebbe cambiarlo: il campionato delle costruzioni.
Serie A, gli stadi di proprietà sono un must e potrebbero presto diventare una tendenza: non è una questione meramente economica, ma riguarda anche il blasone di una compagine. L’Italia si avvicinerà sempre più al modello inglese. Uno stadio per ogni città: questo, almeno, è l’auspicio. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo le possibilità economiche. Roma e Lazio ci stanno pensando da tempo. Milan e Inter sono al lavoro: c’è un progetto, ora servono i propositi.
Le basi restano, il nuovo San Siro non resterà soltanto un sogno. L’Allianz Stadium di Torino, invece, è già una realtà: la Juventus ha fatto le cose in grande, ma sotto la Mole c’è un altro Olimpico. Quello dei granata. Questione di cuore anche per i sardi: la Sardegna Arena è stata recentemente rifatta e ammodernata.
Serie A, chi cambia impianto: gli stadi nuovi in Italia
Discorso simile per il Gewiss Stadium dell’Atalanta, dove la Dea ha ritrovato punti e vittorie. Anche in Europa. Medesimo percorso per lo Spezia: il nuovo Picco ha portato la Serie A. Restando in tema di ritorni c’è la Fiorentina che ritrova l’Europa: la Conference League del prossimo anno potrebbe essere disputata con il proposito del nuovo stadio. 25 milioni di euro l’anno i ricavi iniziali, poi tutto a salire tra tempi, modi e possibilità.
Il Bologna di Mihajlovic segue a ruota: Dall’Ara che va rifatto. La società rossoblù è al lavoro per un’opera avveniristica che dovrebbe portare altri tifosi allo stadio. Fermento generale anche grazie al Decreto “sblocca stadi” che ha aiutato diverse realtà di Serie A, con il possibile ammortamento dei lavori, i costi sono rientrati e i lavori moltiplicati. I progetti non mancano, per questo lo Stato fa un passo avanti: la conclusione decisiva – restando in ambito calcistico – spetta ai club.