Claudio Ranieri è tornato a parlare del calcio italiano: non solo la nuova Italia, ma anche la Serie A, in cui ha elogiato un “erede”.
Claudio Ranieri è attualmente svincolato, ma continua ad avere stimoli e a studiare. Poche settimane fa è stato pescato allo Stadio Olimpico in occasione della semifinale di ritorno di Conference League tra Roma e Leicester. Tutto lo stadio lo ha evidentemente elogiato come un eroe, che ha lasciato ricordi indelebili su entrambe le panchine.
In Italia, l’anno scorso, il tecnico romano ha raggiunto una complicatissima salvezza con la Sampdoria, senza riuscire a conquistarsi tuttavia la riconferma. “Per ora mi godo le vacanze, ma sono libero“, ha detto oggi ai media in occasione della premio consegnato alla giornalista Sara Meini della Rai. Ha voluto dunque lasciare una porta aperta sul futuro, che potrebbe rivederlo di nuovo in Serie A.
Ranieri incorona il suo “erede”: “Mi ha superato”
Ranieri ha dovuto poi rispondere anche a domande sullo stato attuale del movimento nostrano, a partire dalla Nazionale, che sta vedendo avviarsi un nuovo ciclo, sempre con Roberto Mancini come CT: “Ieri (contro l’Ungheria) mi ha fatto un’ottima impressione. Mancini sta facendo un gran lavoro di ricostruzione, gli faccio i complimenti. Sta tirando fuori dei giovani per ricreare il giusto mix con degli esperti”.
Per quanto riguarda i club, invece, non ama sentire chi sminuisce la vittoria della Roma in Conference League: “Quando vince un’italiana sono sempre felice. Sono coppe vere e bisogna sempre vincerle, poi” , si è smarcato elegantemente, “ognuno può dire quel che vuole perché siamo un paese democratico”.
Tra gli altri, Ranieri ha espresso i suoi migliori auguri per Vincenzo Italiano, reduce da un ottimo anno alla Fiorentina. Al momento, però, il migliore in Serie A è uno di quelli che dice di ispirarsi a lui: “Stefano Pioli è stato un grande giocatore per me a Firenze, ed ora mi ha superato come allenatore“, ha ammesso ridendo. “Ha dato tanto a me e sta dando tanto al calcio italiano, il Milan gioca veramente bene“.
Chissà, però, che presto il 70enne non possa ritrovarsi ad affrontare i rossoneri del suo erede Pioli. D’altronde, in Italia, rimane autorevole il suo parere e consideratissima la sua competenza ed esperienza. Per ora si guarda intorno, ma la chiamata potrebbe arrivare, se non a breve, anche a stagione in corso: quasi nessuno, infatti, riesce a dare un’identità in così poco tempo come fa lui.