Il passato oscuro di Darwin Nunez, il bomber che ha stregato Klopp: retroscena da brividi. Il 23enne attaccante uruguaiano esploso nel Benfica è a un passo dal Liverpool
Veloce, potente, implacabile sotto porta, tecnico come solo un attaccante sudamericano può esserlo. E soprattutto capace di svariare su tutto il fronte d’attacco e mettersi al servizio della propria squadra. E’ questo l’identikit di Darwin Nunez, uruguaiano, 23 anni tra qualche giorno, erede designato di due grandissimi attaccanti della Celeste degli ultimi anni, Edinson Cavani e Luis Suarez.
Darwin, cresciuto nelle giovanili del Penarol, uno dei club più importanti del suo paese d’origine, dopo una fugace apparizione in Spagna nell’Almeria, è stato acquistato dal Benfica. Ed è con le aquile rosse di Lisbona che Nunez ha conosciuto la sua prima grande affermazione professionale.
Dopo una prima stagione di ambientamento, il giovane puntero uruguaiano è esploso letteralmente quest’anno e in proposito i numeri non mentono: 40 presenza complessive per lui tra campionato e coppe e la bellezza di 34 gol realizzati. Numeri da grande bomber che hanno attirato l’interesse di molte big d’Europa.
Il Benfica per il suo gioiello ha ovviamente scatenato un’asta a suon di milioni di euro in cui a spuntarla alla fine è stato il Liverpool. Il club vice campione d’Inghilterra e d’Europa ha sbaragliato la concorrenza grazie a un’offerta di poco superiore ai 90 milioni di euro.
Un investimento enorme per i Reds, convinti a spendere una cifra simile dall’insistenza con cui Jurgen Klopp ha richiesto il giocatore. Secondo il tecnico tedesco, Darwin Nunez rappresenta il terminale offensivo perfetto per il suo tipo di gioco.
Darwin Nunez e un passato difficile: il retroscena
Jurgen Klopp stravede per questo giovane centravanti capace di riscattare un passato difficile grazie alla sua smisurata forza di volontà. Colui che buona parte della critica considera il vero erede di Edinson Cavani ha vissuto un’infanzia fatta di povertà e di stenti.
Molto, se non tutto, dipendeva da mamma Silvia, che si sacrificava nel raccogliere dalle strade di Artigas le bottiglie da poter poi rivendere per racimolare qualche soldo e dare da mangiare alla sua famiglia.
“Tante volte sono andato a letto con lo stomaco vuoto“, ha raccontato Darwin Nunez in un’intervista recente, “ma quella che ci andava più spesso era mia madre, che lavorava per dare da mangiare prima di tutto a me e a mio fratello. Non lo dimenticherò mai”.