L’Italia che festeggiò lo storico Mondiale del 2006 ricordano i rigori decisivi della finale almeno quando la testata di Zidane a Materazzi diventata uno dei simboli di quell’impresa storica
Ci sono sicuramente opere d’arte che fanno discutere. Alcune di queste sono state disconosciute persino dai loro stessi autori. Altre, invece, criticate da chi le aveva ispirate.
È sicuramente questo il caso della scultura in bronzo, 5 metri di altezza, definita “Coup de tete”, il colpo di testa. Anche se più che di testa bisognerebbe parlare di testata. Perché l’opera, realizzata alcuni anni fa su commissione della Federazione calcistica del Qatar, ricostruisce il momento più discusso della finale del Mondiale 2006 vinto dagli Azzurri in Germania.
Inutile spiegare di che cosa si tratti. Sull’argomento sono stati scritti migliaia di articoli, alcuni libri e persino delle canzoni. É la testata rifilata da Zinedine Zidane a Materazzi che costò l’espulsione del fuoriclasse francese e, probabilmente anche il mondiale, ai cugini d’oltralpe.
L’opera d’arte, realizzata per altro da un’artista molto quotata come il francese di origine algerina Adel Abdessamed, poco dopo l’assegnaziopne del Mondiale al Qatar nel 2010. Era una delle commissioni per abbellire il lungomare di Doha.
Il progetto iniziale, realizzato solo parzialmente, era quello di creare tutta una serie di sculture dedicate ai grandi eventi del Mondiale di calcio e ai suoi protagonisti.
La scultura di Zidane, contestata e rimossa
Non si sa come siano andate le cose realmente. Ma appena un mese dopo la sua posa, nel settebre 2013, l’opera scompare, rimossa d’autorità. Alcune voci ufficiose provenienti dai Qatar sostengono che le proteste di Zidane sulla realizzazione e l’esposizione della statua siano state tante e tali da indurre il ministro dello sport e quello della cultura del Qatar a concordare la sua rimozione.
In realtà le polemiche sulla statua, posizionata nel bel mezzo della passeggiata a mare di Doha, la Corniche, una delle più belle del mondo riguardavano anche altri aspetti. Molti esponenti religiosi del paese, contrari a qualunque forma di scultura che rappresenti le forme umane, vietate per evitare qualsiasi forma di idolatria, si erano dichiarati contrari all’esposizione.
Un mese dopo la sua esposizione la statua sparì. E da allora non se ne è saputo più nulla. Ieri il Qatar ha ufficializzato che l’opera, conservata nei magazzini del museo d’arte nazionale di Doha, sarà finalmente esposta di nuovo al pubblico. Si tratta di una delle realizzazioni di punta del nuovo Museo dello Sport che sorgerà nella capitale del Qatar. L’inaugurazione avverrà poche settimane prima dell’inizio del campionato mondiale di calcio.
Sheikha al-Mayassa al-Thani, fa parte della stessa famiglia del presidente e proprietario del Paris Saint Germain che curiosamente, sta trattando per portare Zidane al PSG. Lui invece si occupa di arte. E’ direttore dei musei del Qatar, si è detto contento di questa soluzione che sembra mettere d’accordo tutti. Ed è e speranzoso che a inaugurare l’allestimento sia proprio Zidane.
“Zidane non è solo un grande amico del Qatar ma uno splendido modello per tutto il mondo e la cultura araba” ha detto il politico. Sottolineando che l’opera d’arte è anche un tentativo di promuovere dialogo e cooperazione sugli stress emotivi che gli sportivi devono sostenere. Soprattutto quando sono sottoposti a obiettivi di enorme interesse internazionale.