Inter, Perisic come Lukaku: quanto pesa il “fattore Conte”

Inter, Perisic sceglie il Tottenham di Antonio Conte lasciando i nerazzurri, ma come il suo collega Lukaku, le dichiarazioni fanno discutere.

Inter, Perisic si prepara a iniziare una nuova avventura in Inghilterra al Tottenham di Antonio Conte: non è stata trovata la quadra con i nerazzurri. Non resta che arrendersi alla volontà del giocatore che con gli inglesi – come si evince dalle sue parole – aveva già un accordo in precedenza: “Volevo giocare in Premier dal 2009”. Poi Antonio Conte ha fatto il resto: “Un privilegio essere allenato da lui, pensa al calcio anche quando dorme”.

Perisic Inter
Perisic e le scelte da prendere in casa Inter (La Presse)

Insomma una vera e propria manna per il croato che, con Antonio Conte, sembra aver trovato quello di cui aveva bisogno. I fatti, tuttavia, dicono il contrario: l’ex tecnico nerazzurro non faceva affidamento sul centrocampista ai tempi dell’Inter. Al punto che venne mandato in prestito in Germania.

Inter, Perisic “imita” Lukaku: il fattore Conte ha avuto la meglio

La parentesi al Bayern lo riportò poi in nerazzurro. Quindi il “fattore Conte” – se vogliamo chiamarlo così – conta a metà. Nel senso che Perisic ha accettato questo progetto sulla fiducia. Un po’ come ha fatto Lukaku ai tempi dell’Inter: piazza, quella nerazzurra, dove il belga è rinato. Non si può dire lo stesso di Londra dove si è trasferito al termine di due anni incredibili a Milano.

La proposta dell'Inter per Perisic
Il croato sulle orme di Lukaku (Lapresse)

Ora Lukaku vuole tornare all’Inter, ma inizialmente il “fattore Conte” lo ha allontanato da Milano: non appena ha saputo che l’allenatore se ne andava, il giocatore ha cambiato aria. Stessa cosa per Perisic, ma al contrario: il croato ha deciso di raggiungerlo altrove. Una cosa è certa: quando Conte coltiva un progetto, alcuni dei suoi uomini chiave gli restano “attaccati”. Si veda Lukaku e Bastoni, Perisic è l’eccezione che conferma la regola. Il difensore italiano, invece, potrebbe tornare da Conte sulle orme dei suoi colleghi che hanno fatto di tutto per cercare di continuare ad allenarsi con lui. Questione di feeling, o quasi.

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