Il racconto da brividi di Alessandro Nesta: ecco quando ruppe tibia e perone ad uno dei migliori calciatori della squadra e la reazione è stata inaspettata.
Alessandro Nesta è stato uno dei migliori difensori del calcio italiano. Elegante, forte fisicamente e tecnicamente. Bandiera della Lazio e poi del Milan, con il quale ha conseguito i più importanti successi internazionali. Ma soprattutto, ha fatto parte della spedizione dell’Italia in Germania nel 2006, anche se giocò poco a causa di un infortunio.
Dopo aver lasciato la carriera da calciatore, Alessandro ha intrapreso quella da allenatore. In Italia è stato sulla panchina di Perugia e Frosinone e con quest’ultima ha sfiorato la promozione in Serie A.
Alessandro Nesta dovrà ancora scrivere pagine importanti nella sua carriera da allenatore, ma di certo ne ha scritte per quella da calciatore. L’ex difensore rossonero ha vissuto tantissimi momenti indimenticabili, di cui uno in particolare, quando lo racconto, gli fa venire ancora i brividi.
Nesta: “Quella volta che ruppi tibia e perone alla stella della Lazio”
Quando era solo un ragazzo, Alessandro giocava nelle giovanili della Lazio. Era già una promessa, ma nessuno si sarebbe mai immaginato potesse diventare tra i migliori difensori italiani. Durante uno degli allenamenti in prima squadra, il giovane Nesta fu chiamato dal mister per svolgere un esercizio assieme ad una delle stelle della rosa biancoceleste.
“Avevo 15 anni, mi chiamarono in Prima squadra per una partitina – racconta Nesta ad un’intervista a Calciatori Brutti – Spaccai tibia e perone a Paul Gascoigne“. Il racconto di Alessandro è davvero terrificante. Il difensore è entrato nei dettagli e ha spiegato: “Stavamo giocando nella gabbia, quindi il pallone andava da una parte all’altra con una certa velocità. C’era una palla vagante. Io arrivai in corsa, lui da dietro e volò via. Mi girai e vidi la gamba spezzata in due“.
Nesta racconta anche cosa successe dopo, quando Gascoigne tornò dall’infortunio: “Passati otto mesi, Paul mi vide e mi chiamò a sé. Io pensai che volesse picchiarmi – dice ridendo – mi regalò due canne da pesca e delle scarpe da calcio“.