Arturo Vidal è furioso: “Noi non siamo schiavi”

Arturo Vidal è stufo, annuncio shock del centrocampista dell’Inter contro le istituzioni del calcio: la frase ad effetto del cileno.

Il centrocampista dell’Inter ha rilasciato un’intervista e ha puntato i fari su un grosso problema contemporaneo. Arturo Vidal è stufo dell’atteggiamento delle istituzioni del mondo del calcio.

Arturo Vidal
Arturo Vidal sbotta: il motivo della dura reazione del cileno (LaPresse)

Il cileno, probabilmente alla sua ultima stagione da nerazzurro, alza la voce contro i dirigenti e le personalità più importanti del pallone, dall’UEFA alla FIFA. Vidal non ne può più di così tante partite da disputare durante l’anno e, soprattutto dopo il blocco dei campionati tra marzo e luglio 2020, i calciatori sono costantemente sotto stress da due anni.

Il giocatore dell’Inter tuona nell’intervista al sindacato internazionali dei calciatori: “Tutte queste partite ci mette a rischio come giocatori e può accorciare le carriere di molti colleghi“.

Vidal chiede rispetto: “Meno partite”

Vidal alza la voce e chiede meno partite
Vidal alza la voce e chiede meno partite (LaPresse)

Il tono di Arturo Vidal è decisamente stizzito. Il cileno sta vivendo sulla sua pelle questo periodo stressante della sua vita, dovuto a tantissime competizioni, alle gare delle nazionali e a pochi momenti di relax. In effetti, per i campioni che devono rispondere anche alle convocazioni in Nazionale il riposo sembra essere un miraggio.

Dobbiamo pensare tutti insieme a come ridurre il numero di partite – dice Vidal a FIFPRO – Soprattutto per chi come noi sudamericani deve percorrere lunghe distanze. In ogni lavoro è necessario attuare periodi di riposo: è anche una questione di salute mentale“. Insomma, il cileno va a fondo a questa storia e poi pronuncia una frase ad effetto: “Il calcio è una festa sociale, non un centro di schiavitù – sottolinea Vidal – Dobbiamo lottare per le nostre carriere, le nostre famiglie e per lo spettacolo“.

Il rischio, in effetti, è che lo spettacolo peggiori con il passare delle stagioni. I calciatori sono costantemente stimolati da match. E da agosto fino al Mondiale in Qatar, chi giocherà in Europa ad alti livelli non avrà un momento di relax: i calendari dei club impegnati nelle competizioni UEFA sono fittissimi.

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