Inter-Inzaghi, niente esodo: la promessa per restare

Inter-Inzaghi, avanti insieme. Dopo una battuta d’arresto e un secondo posto incassato, si riparte dalle certezze: ecco quali.

Inter-Inzaghi, avanti ancora. Avanti insieme. Contro i pregiudizi e anche le voci che avrebbero voluto un divorzio anticipato dopo uno Scudetto sfumato al fulmicotone. C’è molto di più in ballo: un progetto ampio, profondo e vincente. Quello che – per tante ragioni – non è stato possibile fare con Antonio Conte. Inzaghi voleva delle garanzie, la società (per quanto possibile) gliele ha date.

Simone Inzaghi futuro
Simone Inzaghi futuro all’Inter (ANSA)

La richiesta ruota attorno al mercato: chiunque altro avrebbe chiesto una squadra più competitiva. Inzaghi, che conosce l’ambiente, chiede che i perni della squadra non vadano via. In primis Ivan Perisic, perchè un conto sono le virtù, un altro le necessità. Perisic è nella seconda categoria: non è solo fondamentale, ma (anche) imprescindibile. Almeno dopo una stagione così.

Inter-Inzaghi, ancora insieme: il piano per la prossima stagione

Inter Inzaghi
Il tecnico nerazzurro a colloquio con la società (ANSA)

Poi c’è la questione entrate: evitare partenze spiacevoli era il primo tassello. Il secondo – inevitabile – prevede una lista di possibili obiettivi, ma l’allenatore ha chiesto tutti profili propedeutici al lavoro iniziato quest’anno: per ampliare quanto di buono è già presente in casa. Paulo Dybala resta tra due fuochi, ma non è l’attacco il problema: il rebus è la panchina lunga.

Ovvero la possibilità di non ritrovarsi con l’acqua alla gola in fatto di cambi quando il gioco si fa duro: nel caso in cui ci siano – come noto – tre, quattro fronti da gestire. Dzeko non può fare tutto e Lautaro dice sì agli straordinari: non è, però, una macchina. L’Inter ha bisogno di ricambi eccellenti. Non significa necessariamente il nome altisonante, ma qualche riferimento credibile in caso di fiato corto. Scamacca, Lukaku, ma ci sono anche le possibili novità rappresentate da Bremer e Mkhitaryan. Le voci sull’agenda sono tante, per ora il nome che conta è sottolineato: Simone Inzaghi. Resta, ma qualche profilo su quella lista dovrà essere spuntato. Altrimenti quella che oggi è una promessa potrebbe diventare un rimpianto.

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