Alessio Romagnoli e la Lazio, un amore a distanza che potrebbe diventare concreto: il mercato, però, offre molte incognite.
Alessio Romagnoli, la colonna portante della Lazio del futuro: tifoso biancoceleste, con un passato nei cugini giallorossi, pronto a ricongiungersi quasi fosse “il figliol prodigo” alla corte di Lotito. Quando con il Milan sembrava essere finita, le Aquile hanno fatto sentire il proprio canto e le sirene biancocelesti hanno iniziato ad essere insistenti: sembrava essere tutto fatto, ma qualcosa ancora non chiude il cerchio.
Lo Scudetto del Milan: la possibile – sempre più probabile – vittoria del tricolore da parte dei rossoneri potrebbe riaccendere delle chance a Milanello per il difensore che, nel frattempo, non smette di valutare perchè va bene il tifo, ma il lavoro è un’altra cosa. Serve accordarsi sull’ingaggio: Romagnoli ha fatto richieste ben precise sia ai biancocelesti che ai rossoneri. Vuole 3 milioni di euro a stagione, sul piatto un quadriennale. Il Milan ci sta pensando. La Lazio si ferma a 2,5. Troppo poco se consideriamo che Acerbi, prossimo all’addio, prende la stessa cifra.
Romagnoli-Lazio, tutto fermo: i motivi dello stallo
C’è qualcosa da limare, dunque, un piccolo sforzo da fare: la passione è una cosa, il lavoro è un’altra. Farle coincidere – nel caso di Romagnoli – spetta a Lotito che deve trovare la quadra. Il Presidente deve dare garanzie: quelle che ha chiesto il ragazzo, anche se non è più giovanissimo, vuole giocare e avere spazio nel progetto.
Altrimenti – visto che il Milan sembra tornare sui propri passi rispetto a quest’inverno – resta dov’è. La situazione è tutt’altro che chiara, semmai è da chiarire. Dove finisce il tifo, cominciano le trattative: un amore potrebbe, dunque, diventare un serrato braccio di ferro con il Milan in una posizione di forza. Mentre le Aquile continuano a volare basso.