In una partita di campionato succede di tutto al fischio finale: la polizia dal campo entra nello spogliatoio e blocca il calciatore
Caos, disordine e un po’ di malagiustizia. In Brasile alla fine di una partita di campionato tra Corinthians e Internacional di Porto Alegre succede l’inverosimile. Una cosa ai confini della realtà. Rafael Ramos, terzino destro del Corinthians, ex Benfica, è stato arrestato a fine partita per aver pronunciato una frase razzista nei confronti di un avverasrio, Edenilson dell’Internacional.
Si, avete capito bene: fermato alla stazione di polizia allo stadio Beira-Rio, dove si è giocata la sfida valida per il sesto turno del campionato brasiliano, e successivamente condotto in commissariato come una comune delinquente.
La voce ci ha messo poco a girare e in Brasile è successo il finimondo. Poi non si parla di una squadra qualunque, bensì del Corinthians, la squadra di Gilmar e Rivelino, quelli che con Pelè, hanno vinto tutto.
Pagata la cauzione di 2000 euro
A capo chino, e senza la possibilità di fare granché, il club carioca poco dopo la mezzanotte ha effettuato il pagamento della cauzione in contanti, circa 2000 euro, in modo tale che Ramos possa difendersi da una così grande calunnia. La più brutta che ci possa essere dentro un campo di calcio, ovvero offendere il proprio avversario per il colore della pelle.
Tutto è stato molto veloce. Il commissario della Polizia Civile del Rio Grande do Sul, il signor Carlo Buttarelli al portale Uol.Esporte, ha confermato l’arresto del calciatore Rafael Ramos. Secondo la Polizia Cuvile la convalida dell’arresto è avvenuta subito dopo la denuncia del giocatore Edenilson ma anche tramite il rapporto dell’arbitro a fine partita.
E’ il documento ufficiale della partita che attestava l’accusa di Edenilson e riportava neldettaglio la conversazione tra i giocatori durante i cinque minuti di interruzione del gioco. E proprio lì ci sarebbe stata la frase incriminata: scimmia.
Condannato e giudicato senza una prova
I fatti sono andati così. Finisce la gara, le due squadre si dirigono verso lo spogliatoio e due agenti di polizia erano subito dietro, sono entrati, si sono diretti verso Rafael Ramos e, in pantaloncini, l’hanno condotto verso la stazione di polizia di Beira-Rio all’interno dello stadio.
La cosa grave. e paradossale visto il fatto, è la testimonianza di Edenilson che sarebbe arrivata più di un’ora dopo il fischio finale. Rafael Ramos ha provato a chiedere scusa, ma Edenilson non ne ha voluto sapere.
Ed è per questo che si è innescata l’intera procedura. Rafael Ramos però non ci sta e grida la sua innocenza, giurando di non aver mai detto alcuna parola razzista nei confronti di Edenilson, che ha giocato in Italia con la maglia del Genoa. La parola “scimmia” non sarebbe mai uscita dalla bocca del terzino portoghese.
Curioso che, davanti ad una situazione così particolare e grave, non siano state usate le registrazioni video e audio, anche per verificare il labiale. E’ sembrato tutto un po’ da Santa Inquisizione. Forse un po’ troppo.