Miccoli lascia il carcere: perchè l’ex bomber era stato condannato. Il 43enne attaccante di Juventus, Fiorentina e Palermo è tornato a casa sua in Salento
Una buona notizia per Fabrizio Miccoli. Il 43enne ex attaccante pugliese, protagonista nei primi anni duemila con le maglie di Juventus, Fiorentina e Palermo, ha lasciato il carcere di Rovigo dov’era detenuto cinque mesi dopo essersi costituito presso la stessa struttura detentiva. Miccoli infatti era stato condannato in via definitiva a tre anni e mezzo di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Nella giornata di oggi il Tribunale di Sorveglianza di Rovigo, accogliendo l’istanza presentata dall’avvocato Antonio Savoia, legale di fiducia di Miccoli, ha stabilito che l’ex attaccante pugliese possa tornare a casa sua in Salento, dove sconterà il resto della pena in affidamento ai servizi sociali, che svolgerà in prova presso la sua scuola calcio.
Fino alla scadenza del termine fissato dalla Cassazione nella condanna, Miccoli non potrà frequentare pregiudicati e dovrà rientrare a casa entro mezzanotte, per evitare che venga annullato il provvedimento di rilascio. E’ a questo punto necessario fare un passo indietro per spiegare come e perchè Miccoli sia rimasto coinvolto in questa vicenda a sfondo criminale.
Più di cinque mesi fa, a novembre del 2021, Miccoli è stato riconosciuto colpevole di estorsione aggravata al termine dei tre gradi di giudizio per avere ottenuto dal suo amico Mauro Lauricella, figlio del boss mafioso del quartiere palermitano della Kalsa Antonino, detto ‘u scintilluni’ (l’uomo che brilla) il recupero di un credito di 12 mila euro da ottenere con metodi tutt’altro che leciti.
Miccoli, l’ombra dei rapporti tra la mafia e l’ex bomber
Questi 12mila euro dovevano essere recuperati da Andrea Graffagnini, già titolare della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine, vicino Palermo e consegnati in un secondo momento a Fabrizio Miccoli.
Consegnatosi spontaneamente alle forze dell’ordine, l’ex attaccante pugliese è stato tradotto presso il carcere di Rovigo dove ha iniziato a scontare la pena prevista dalla sentenza di terzo grado. Oggi però, a distanza di cinque mesi, il Tribunale di Sorveglianza ha disposto la scarcerazione di Miccoli che già stasera potrà fare ritorno a casa sua, in Salento.