Jeremie Makiese, all’Eurovision Song Contest rapprtesenta il Belgio, è anche un talentoso portiere: la sua storia.
Blanco ha un passato da calciatore e un talento da cantautore, c’è chi invece non ha mollato il sogno del calcio e continua a portarlo avanti mentre canta a livello internazionale: è il cantautore del Belgio Jeremie Makiese. Le sue gesta artistiche sono sotto gli occhi di tutti al Palaolimpico di Torino, ma quelle sportive restano nella memoria degli intenditori. Fisico scolpito: preparazione sportiva nelle vene, atteggiamento da veterano del campo anche quando si tratta di gestire l’ansia nei momenti importanti.
Le tre curiosità legate al mondo del calcio lo portano di diritto fra i campioni dalle spiccate note di merito. Innanzitutto prima dell’attuale esperienza nella seconda divisione belga, il calciatore cantautore era solito imporsi nelle giovanili di vari contesti. Prima un periodo in Francia, poi l’approdo all’Anderlecht: una carriera in ascesa fino a quando non ha scoperto di saper cantare allora si è messo in gioco anche fra le armonie.
Eurovision, Jeremie Makiese: il portiere dagli acuti poderosi
Il suo passato è comune, in un certo qual modo, a quello di Suor Cristina: entrambi partiti da un percorso diverso e ritrovatisi a TheVoice. In quel contesto Makiese impressionò giurati e appassionati, al punto da capire che forse valeva la pena rischiare qualcosa in più: oltre saper prendere le palle alte, Jeremie prende anche le note più basse con la sua voce profonda. La stessa che usa per chiamare i difensori e sistemare la barriera.
In gergo è quello che si definisce un footballsinger. Un calciatore cantautore: la cosa interessante è che l’uomo quando è protagonista in qualche azione determinate, per la felicità emette delle urla particolari. Veri e propri acuti del portiere che, spesso, hanno sorpreso i difensori. Sicuramente ha trovato il modo di farsi sentire in campo e anche fuori. Il brano “Miss You” sembra essere molto apprezzato da pubblico e critica: allo stadio, quindi, i cori potrebbe farseli da solo. Ma poi sarebbe davvero troppo.