Buffon e la verità sul ritiro: la rivelazione spiazza

Buffon e la verità sul ritiro: la rivelazione spiazza. Il 44enne portiere del Parma e campione del mondo nel 2006 svela alcuni retroscena sulla sua lunghissima carriera

A oltre quarant’anni anni si sente ancora forte e in grado di fare la differenza. Gianluigi Buffon a gennaio ha spento la bellezza di 44 candeline, ma l’idea di appendere scarpini e guantoni al chiodo non lo sfiora nemmeno.

Nella carriera del grande portiere nato a Carrara nel 1978, hanno avuto posto solamente due squadre di club: il Parma, che lo lanciò giovanissimo nel grande calcio e che lo ha riaccolto l’estate scorsa e la Juventus, in cui ha militato per ben 19 anni. E poi l’altro grande amore, coltivato e alimentato per quasi un quarto di secolo, l’azzurro della Nazionale italiana indossato 176 volte, record assoluto nella storia del calcio italiano.

Buffon
Gianluigi Buffon (LaPresse)

In una lunga e interessante intervista rilasciata al celebre magazine France Football, Buffon ha rivelato interessanti e curiosi aneddoti relativi agli ultimi anni della sua straordinaria carriera: “Nel 2018 dopo il primo addio alla Juventus avevo deciso di smettere di giocare a calcio. Poi arrivò la chiamata del Paris Saint-Germain. Ne parlai prima di tutto con i miei figli, perché nonostante il calcio mi tolga tanto tempo per stare con loro, li vedo sempre felici che io giochi“.

E nella capitale francese, Buffon è riuscito a togliersi delle significative soddisfazioni personali: “Ho avuto degli attestati di stima e di affetto che a volte erano anche immeritati, secondo me, soprattutto per strada. Questa cosa mi metteva a disagio, ma è stato emozionante“.

Buffon, viva la sincerità: “Odio il politically correct”

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Gianluigi Buffon (LaPresse)

Non solo aneddoti che riguardano il calcio giocato. Buffon infatti, nel corso dell’intervista a France Football, rivela quello che più detesta nell’ambiente che continua a frequentare da quasi 30 anni: “Non sopporto i cliché e il politically correct, anche se lo uso pure io. Lo faccio per non mancare di rispetto agli altri”.

“Mi capita soprattutto – precisa il numero uno dei ducali – quando mi viene chiesto un parere sugli altri giocatori: devi sempre dire le stesse cose per non essere maleducato. Questa cosa mi annoia a morte“. Quello che emerge dunque è un ritratto inedito di quello che quasi all’unanimità viene considerato il portiere più forte della storia del nostro calcio.

 

 

 

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